La dichiarazione dei redditi, come sempre, è un momento cruciale per i contribuenti italiani, che devono fare i conti con le imposte da pagare e le detrazioni a cui hanno diritto. Tra queste ultime, spicca la detrazione del 19% prevista per le spese sanitarie inserite nel modello 730/2024.
Ma non tutti sanno che questa detrazione può essere ripartita in 4 rate annuali di pari importo, a patto che gli oneri relativi superino i 15.493,71 euro. Ecco quali sono istruzioni fornite dall’Agenzia delle Entrate per accedere alla rateizzazione.
Chi può richiedere la rateizzazione?
La possibilità di ripartire le spese sanitarie in 4 quote annuali dello stesso importo è riservata ai contribuenti che hanno sostenuto oneri superiori a 15.493,71 euro (al lordo della franchigia di 129,11 euro). Si tratta di una scelta irrevocabile, che deve essere effettuata con riferimento all’anno in cui le spese sono state sostenute. Il contribuente può optare per la rateizzazione o per la detrazione in un’unica soluzione in sede di dichiarazione dei redditi.
Come compilare il modello 730/2024 per accedere alla rateizzazione
Per richiedere la rateizzazione, il contribuente deve barrare l’apposita casella del modello 730/2024, situata in corrispondenza dei righi E1, E2 ed E3. Se ha già optato per questa scelta nelle precedenti dichiarazioni dei redditi (relative agli anni d’imposta 2020, 2021 o 2022), dovrà compilare il rigo E6 indicando il numero di rata (da 2 a 4) di cui intende fruire e gli importi di cui è stata chiesta la rateizzazione.
Se il contribuente che ha scelto di ripartire la spesa in quattro rate decede prima di aver goduto dell’intera detrazione, l’erede che ne presenta la dichiarazione può detrarre in un’unica soluzione le rate residue.
Documentazione necessaria per la rateizzazione
Per poter accedere alla rateizzazione delle spese sanitarie, il contribuente deve conservare l’apposita documentazione, che include:
- Fatture e ricevute fiscali relative alle spese sostenute;
- Scontrini fiscali parlanti per l’acquisto di farmaci;
- Documentazione attestante l’eventuale rimborso da parte di terzi (ad esempio, assicurazioni o enti sanitari);
- Certificazione rilasciata da strutture pubbliche o private accreditate per prestazioni specialistiche.
Tutte le indicazioni sono contenute all’interno dell’apposita guida per le detrazioni 2024, pubblicata sul sito dell’Agenzia delle Entrate.