Il Garante per la protezione dei dati personali ha chiesto alcune informazioni a Facebook sul funzionamento dei Ray-Ban Stories, gli occhiali smart annunciati il 9 settembre. L’autorità italiana e la Data Protection Commission dell’Irlanda vogliono avere la certezza che il LED di notifica sia sufficiente per rispettare la privacy degli utenti.
Ray-Ban Stories: la luce LED è visibile?
La richiesta del Garante è stata effettuata tramite la DPC, in quanto la sede europea di Facebook è in Irlanda. Nel fine settimana, i rappresentanti di Facebook e Luxottica hanno incontrato l’autorità italiana per fornire alcuni chiarimenti sul funzionamento dei Ray-Ban Stories, promettendo l’avvio di iniziative di informazione e sensibilizzazione per un uso responsabile degli occhiali.
Una delle preoccupazioni riguarda la modalità scelta da Facebook per comunicare all’esterno l’avvio della registrazione video con le due fotocamere da 5 megapixel. Secondo la DPC, il LED di notifica (visibile nell’immagine) è troppo piccolo, quindi insufficiente per indicare il funzionamento in corso. Facebook deve dimostrare che l’indicatore luminoso è efficace allo scopo e avviare un’adeguata campagna informativa.
Facebook ha già predisposto un sito dedicato per consigliare un uso corretto degli occhiali. In particolare viene specificato che deve essere rispettata la volontà degli utenti di non essere registrati, di non usare i Ray-Ban Stories in determinati luoghi pubblici, non indossarli alla guida e non manomettere il LED di notifica.
Un portavoce di Facebook ha dichiarato:
Sappiamo che le persone hanno domande sulle nuove tecnologie e sul loro funzionamento ed è importante per noi essere parte di questa conversazione. Lavoreremo insieme ai nostri partner normativi, incluso il DPC irlandese come nostro principale regolatore, per aiutare le persone a capire di più su come funziona questa nuova tecnologia e sui controlli che hanno.