È il grande dubbio di molti musicisti, preoccupati per la scarsa consistenza delle royalty garantite da servizi musicali come Spotify e Rhapsody. Come faranno le piattaforme digitali ad ingolosire gli artisti e così aumentare la platea degli abbonati? Una soluzione è stata annunciata dai vertici di Rdio, inaugurando un nuovo meccanismo di pagamento che premierà i singoli autori per aver portato nuovi utenti.
In sostanza , ciascun artista riceverà un compenso pari a 10 dollari per ogni nuovo abbonato al servizio musicale statunitense . A patto che quest’ultimo – una volta registrato l’account sulla piattaforma sonica – rimanga attivo per almeno un mese. In aggiunta, Rdio offrirà agli artisti la possibilità di arricchire le proprie pagine personali con strumenti per la condivisione di playlist e raccomandazioni musicali.
“Non c’è arte senza gli artisti – ha spiegato alla stampa il co-founder di Rdio Janus Friis, anche noto come il padre della rete P2P Kazaa – In qualità di protagonisti nell’industria musicale, sappiamo bene che un business che non ricompensa i suoi autori più importanti è di fatto un business che ha bisogno di cambiamenti”. Il meccanismo ideato dai gestori di Rdio sarà fondamentale per ampliare il flusso delle royalty nel settore della musica digitale.
Si tratta di un settore in continua espansione, almeno secondo gli ultimi dati snocciolati dalla società d’analisi Nielsen . Nel corso del 2012, gli utenti statunitensi hanno acquistato 1 miliardo di brani in formato digitale, il 15 per cento in più rispetto alla fine del 2011 . Merito di piattaforme come Spotify e la stessa Rdio, ma anche di continue inaugurazioni nella distribuzione di musica legale.
Dai vertici della britannica BBC , un nuovo servizio in stile Spotify, che aggiornerà le feature della piattaforma on-demand Playlister per offrire centinaia di migliaia di brani agli utenti d’Albione. Pronta per gli inizi del 2013, la piattaforma offrirà in maniera gratuita svariate registrazioni d’archivio – famose le cosiddette BBC Sessions – ma anche brani di studio, con accordi di licensing con le grandi etichette discografiche.
Mauro Vecchio