Continua nelle aule del tribunale la battaglia legale che ruota intorno a RealDVD , il software di RealNetworks accusato di violare il diritto d’autore dalle major dell’industria cinematografica: dopo un inizio di processo svolto a porte chiuse , i contendenti si sono rivisti in aula per il prosieguo. Questa volta ad attaccare è l’azienda di Seattle, che ha depositato una formale accusa contro le major accusandole di fare cartello affinché il suo software non fosse in grado di consentire la diffusione del fair use, basato su copie di backup fatte dagli utenti su DVD già acquistati.
Le accuse mosse da Real sono tutt’altro che leggere: secondo l’azienda le major non solo avrebbero ostacolato in tutti i modi il suo operato, ma avrebbero addirittura violato lo Sherman Antitrust Act , legge statunitense datata 1890 che vieta la costituzione di veri e propri monopoli. Questo monopolio, secondo il parere dell’azienda di Seattle, ha fatto in modo che le major si organizzassero per impedire a chiunque di realizzare copie dei DVD senza il loro esplicito consenso.
Come ormai noto, l’avversione delle major verso il software di Real deriva dal fatto che consenta di eseguire copie dei dischi dotati di protezioni CSS: se largamente diffuso, dicono i cineasti, esalterebbe il fenomeno che vede gli utenti dediti al noleggiare film, copiarli e restituirli immediatamente. Una vera e propria cospirazione, quella denunciata nei provvedimenti dell’azienda di Rob Glaser, che si è detto fiducioso di poter vincere la disputa legale: “L’azienda è venuta a conoscenza di fatti che dimostrano come le major abbiano istituito un patto per boicottarci” si legge nel documento depositato in tribunale. “Del resto – continua – i testimoni chiamati dalla difesa degli studios durante l’udienza preliminare hanno confermato l’esistenza di questa cospirazione”.
Al momento, l’industria hollywoodiana ha preferito non commentare le accuse mosse da Real. Secondo alcune indiscrezioni sulla vicenda, l’incontro fissato entro la fine del mese potrebbe addirittura prevedere la possibilità di rimuovere il blocco imposto sulle vendite del software, imposto lo scorso settembre dal giudice Patel chiamato a decidere sul caso. Nonostante ciò, il sentore generale sembra essere quello di un processo destinato a durare nel tempo. In attesa di decisioni in merito, le prospettive del procedimento si fanno accattivanti: una vittoria da parte di RealNetworks segnerebbe un consistente precedente in materia di “legalità” delle copie di backup.
Vincenzo Gentile