Seattle (USA) – Acquistare un file musicale o un film via internet, comunicare per via elettronica su quale computer lo si scarica, quante volte lo si vede e per quanto tempo: questa è la profilazione che si debbono aspettare gli utenti che compreranno musica o film con il nuovo sistema hi-tech messo a punto da RealNetworks.
L’azienda, che già in passato aveva tentato di monitorare gli utenti attraverso RealJukeBox, per poi fare marcia indietro a fronte di una montante protesta elettronica, sembra voler continuare a sbattere il naso contro lo stesso muro. Ritiene infatti che questa tecnologia segni una “svolta” per i servizi che, sulla scia del grande successo del file-sharing, vogliano vendere contenuti digitali su internet. Ma, secondo qualcuno, non sta facendo i conti con l’utenza…
La nuova infrastruttura, a quanto pare, sarà utilizzata a brevissimo dalla “Sony Pictures Digital Entertainment”, una delle molte divisioni di Sony che si occupano di contenuti e internet, in questo caso di film da diffondere via internet.
Il sistema, “RealSystem Media Commerce Suite”, dovrebbe essere anche il cuore di MusicNet, la piattaforma di distribuzione di file a pagamento proposta da RealNetworks in collaborazione con alcune grandi del settore e che dovrebbe, tra l’altro, rappresentare un’ossatura centrale per il “nuovo Napster”, quello “a pagamento”.
A quanto pare, nei comunicati ufficiali delle aziende fino a questo momento nessuno si è posto l’interrogativo di quale sarà la reazione dell’utenza che, quando deciderà di sborsare qualche dollaro per contenuti che può trovare gratuitamente anche altrove, dovrà anche accettare di essere profilata nel “modo d’uso” dei prodotti acquistati.