Gli appassionati dei racconti di Philip K. Dick e delle pellicole più fantascientifiche di Steven Spielberg ricordano sicuramente il film Minority Report , in cui il detective della precrimine John Anderton utilizzava il semplice tocco dei polpastrelli per interagire con un grande schermo a parete. Non si tratta di una visione troppo futuristica: nel corso di un convegno a Mysore, India, un quasi trentenne assistente ricercatore del Media Lab del Massachusets Institute of Technology (MIT) ha presentato al mondo SixthSense , utilizzando la punta delle dita per muovere immagini. Proprio come John Anderton.
SixthSense, presentato alla TEDIndia conference in qualità di prototipo, consiste in un dispositivo da indossare intorno al collo, capace di generare automaticamente un’ interfaccia utente di tipo gestuale proiettata (tramite un dispositivo integrato) su una qualunque superficie. In altre parole, si tratta di una videocamera che registra ciò che l’individuo vede intorno a sé, collegandosi a un piccolo computer dotato di connessione Internet. L’utente può così interagire con l’ambiente e gli oggetti circostanti, attraverso alcuni sensori colorati indossati sulla punta delle dita.
Nei vari video presentati durante il convegno, si osserva Pranav Mistry, ex-dipendente Microsoft ora al MIT, andarsene in giro con questo dispositivo di realtà aumentata appeso al collo. Con la sola imposizione delle dita sarà dunque possibile scattare una fotografia oppure fare un’addizione su una piccola calcolatrice apparsa sul proprio palmo della mano. Una delle funzioni di SixthSense, infatti, è quella di poter utilizzare pressoché qualsiasi superficie per visualizzare una serie di informazioni relative a luoghi e oggetti.
Ad esempio, il prototipo permetterà alle persone di sfogliare un libro per conoscerne le varie recensioni oppure di leggere un giornale per informarsi sull’ultima intervista del Presidente USA Barack Obama. E sembra che Mistry abbia tutte le intenzioni di rendere disponibile la sua innovazione alla collettività: ognuno potrà decidere di assemblarsi il proprio SixthSense al prezzo di 350 dollari, dato che verrà lanciato sul mercato seguendo una logica prettamente open source .
La cifra non sarà certamente alla portata di tutte le tasche, ma potrebbe risultare non troppo esorbitante in vista dei vasti scenari d’informazione interattiva aperti da SixthSense. “Ho notato che risulta piuttosto difficile a questo genere di dispositivi piazzarsi sul mercato – ha commentato Mistry – Non voglio adattare SixthSense ad una logica aziendale, ma dare la possibilità alle persone di costruirsi il proprio sistema. Perché no?”.
Mauro Vecchio