Un modello di lente a contatto LED capace di proiettare immagini nel campo visivo di chi le indossa: è la nuova sfida dei ricercatori dell’Università di Washington, che già dal 2008 lavorano a quella che potrebbe rivelarsi una delle più interessanti innovazioni tecnologiche.
La tecnologia, al momento, è usata soprattutto in campo medico e in particolare per il controllo dei picchi glicemici per le persone malate di diabete.
La lente a contatto, che si applica come un comune dispositivo in vendita, è capace di calcolare il livello di glucosio nel sangue studiando il fluido lacrimale, alleviando le seccature dei malati di diabete con il consueto appuntamento con le analisi del sangue.
La lente, infatti, è capace di rilevare il livello di zucchero nel fluido lacrimale, che è lo stesso di quello contenuto nel sangue, e trasmette tali informazioni grazie ad un sensore wireless su un dispositivo portatile, con il quale si potrà inoltre gestire la dieta speciale a cui sottoporsi a seconda del livello di glicemia e si potrà calcolare e controllare il dosaggio dei farmaci.
L’idea della lentina LED in campo medico è nata nel 2008 quando il professore dell’Università di Washington, Babak Parviz, elaborò un prototipo di lente con un solo LED di colore rosso. Successivamente si è tentato di combinare la stessa tecnologia della lentina utilizzata per la glicemia per creare delle lenti a contatto con LED rossi e blu capaci di proiettare una visione 3D di immagini e informazioni nel campo visivo di chi le indossa.
Il progetto per ora è ancora in fase di realizzazione . Il laboratorio guidato dal professor Parviz ha intanto sviluppato LED rossi e blu in miniatura. Toccherà ora combinare l’ottica con i LED in miniatura nella lente stessa.
Il professore ha dichiarato, a tal proposito, di essere fiducioso della riuscita di tale chimera. L’idea è quella di disporre i LED in una griglia, in modo da non interferire con la visione normale, mentre il circuito sarà disposto attorno al bordo della lente.
Raffaella Gargiulo