L’ESA ha sviluppato un prototipo che punta a sfruttare la realtà aumentata consegnare la medicina anche nelle mani dei profani della scienza di Ippocrate , in modo da permettere agli astronauti di avere una forma di assistenza di emergenza mentre sono nello spazio, così come a tutti coloro che si troveranno in regioni remote o impossibilitati a raggiungere un dottore.
CAMDASS, acronimo per Computer Assisted Medical Diagnosis and Surgery System , è un sistema che, attraverso l’ausilio di un display 3D e di una serie di sonde e sensori per la diagnostica, permette a chi la utilizza di avere diagnosi ed effettuare all’occorrenza operazioni chirurgiche.
“Anche se vi saranno competenze mediche tra l’equipaggio, non tutti gli astronauti possono essere addestrati su tutte le procedure mediche necessarie”, ha spiegato Arnaud Runge, l’ingegnere biomedico a capo del progetto.
Per guidare le mani degli astronauti senza competenze mediche CAMDASS impiega un casco con display 3D, strumenti con ultrasuoni e marcatori per monitorare il paziente, nonché una guida ad infrarossi e sonora durante le operazioni.
Claudio Tamburrino