Domani, sabato 13 aprile, si celebrerà l’edizione 2019 del Record Store Day. Un’iniziativa lanciata poco più di un decennio fa negli Stati Uniti e cresciuta man mano in tutto il mondo, pensata per celebrare la forma più concreta e tangibile della musica: quella fisica. Con l’industria discografica che fa sempre più affidamento su digitale e streaming, un sabato di aprile l’attenzione è rivolta verso quei luoghi per tanto tempo da molti ritenuti veri e propri templi sacri, dove recarsi per vivere e condividere la propria passione: i negozi di dischi.
Record Store Day 2019
Il CD è in picchiata, mentre vinile e musicassette sembrano vivere una seconda giovinezza, merito soprattutto di alcuni gruppi e artisti contemporanei che hanno scelto di resuscitare questi formati da qualcuno ritenuti per un periodo ormai obsoleti e abbandonati. Ecco dunque che le vendite di questi supporti sono tornate a far segnare un segno positivo, così come quelle dei dispositivi dedicati alla loro riproduzione, dai giradischi ai mangianastri.
Gli ambasciatori scelti per l’edizione 2019 sono i Pearl Jam. Tra le uscite discografiche di questo RSD segnaliamo un picture disc con la soundtrack del film Bohemian Rhapsody capace di aggiudicarsi ben quattro statuette all’ultima notte degli Oscar, una compilation di brani scritti da Peter Gabriel per il cinema intitolata Rated PG, l’album Live! Woodstock ’94 con l’esibizione dei Green Day sul palco del festival a 25 anni esatti di distanza e Live at the Borderline 1991 dei R.E.M..
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La musica su un supporto fisico esercita ancora oggi un fascino non replicabile dai formati introdotti con la smaterializzazione di brani e album. Un magnetismo forse destinato a scomparire nel tempo (dopotutto, i più giovani potrebbero non aver mai appoggiato la puntina del giradischi su un vinile), ma da salvaguardare. Nell’era degli MP3, dei FLAC e di Spotify, sfogliare le fotografie inserite in un booklet o leggere i testi durante l’ascolto continua ad essere un valore aggiunto, un accrescimento dell’esperienza che sarebbe un peccato andasse perso nel nome dell’immediatezza e della portabilità. Nella musica, così come vale anche per eBook e libri cartacei, prendendo in considerazione contenitore e contenuto, l’insieme è maggiore della somma delle parti.
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