Billy Mitchell è noto per aver raggiunto punteggi da primato nei vecchi classici videoludici da sala giochi, ma di recente su un forum specializzato sono emerse polemiche nei confronti dell’uomo che è stato accusato di aver in sostanza barato nello stabilire alcuni high score a Donkey Kong.
Le accuse a Mitchell sono state formulate da Jeremy Young, membro di Twin Galaxies (servizio specializzato nel tenere traccia dei record videoludici presenti e passati) che sul forum relativo a Donkey Kong ha messo in dubbio la genuinità dei risultati dell’uomo dei record.
In sostanza Young ha accusato di Mitchell di aver usato una vecchia versione del MAME, noto emulatore open source di giochi arcade e (più di recente) macchine informatiche di ogni tempo e paese, al posto di un cabinato arcade originale del classico Nintendo del 1981.
La differenza tra le due esperienze – quella emulata sotto MAME e quella genuina coi circuiti integrati connessi a CRT e “manovella” dei controlli – è significativa, accusa Young, e avrebbe permesso a Mitchell di ottimizzare le sue partite raggiungendo punteggi normalmente non accessibili ai comuni mortali.
Più che un campione nella categoria dei retro-giocatori, insomma, Mitchell sarebbe un cheater bello e buono. E se barare per stabilire un record su un vecchio arcade può all’apparenza sembrare un’attività non particolarmente importante, il caso dei record a Donkey Kong è la riconferma del fatto che la disprezzabile arte del cheating è estesa per ogni dove.
Anche su un’esperienza on-line moderna come PlayerUnknown’s Battlegrounds (PUGB), ad esempio, i bari sono un problema non certo secondario che minaccia di danneggiare l’esperienza videoludica dei milioni di utenti attivi sui server di gioco. Almeno in questo caso, gli sviluppatori hanno annunciato misure restrittive anti-cheat in arrivo nei prossimi giorni.
Alfonso Maruccia