Roma – Su Recovery, il software Celtech pensato per ridurre le radiazioni emesse dai telefonini, nelle ultime ore è piovuto pesantemente e la credibilità di Celtech, braccio informatico di Celtica Ambiente, è stata messa in discussione.
In un momento in cui l’azienda che propone Recovery ha iniziato il battage pubblicitario on e off line per convincere milioni di preoccupati utenti di telefonia mobile ad adottare un sistema a cui viene attribuita la capacità di ridurre le radiazioni da cellulare, arriva la chiara e secca smentita di qualsiasi coinvolgimento nella cosa da parte del Cerisep-CNR di Palermo, “tirato in ballo” dal comunicato stampa di lancio di Recovery .
Calogero Serporta, direttore del Centro di ricerca sui sistemi elettrici di potenza, ha sottolineato a Punto Informatico e in una nota pubblicata anche su queste pagine, che nessun test è stato effettuato su Recovery dalle strutture del CNR: “La notizia secondo cui il Cerisep del CNR ha sperimentato Recovery è falsa”. Serporta ha spiegato di “non avere mai collaudato o testato il software Celtech nei nostri laboratori”. “Non mi pronuncio sulla validità o meno di un software del genere – ha chiarito Serporta – ma dev’essere chiaro che non lo abbiamo mai certificato o collaudato”.
Il CNR ha emesso un comunicato inviato alle principali agenzie di stampa in cui si ribadisce l’assoluta estraneità del Cerisep all’operazione Recovery. Ma Celtech si difende sostenendo che “si tratta di un equivoco”.
“Il prodotto è stato testato dal CNR – ha spiegato a Punto Informatico il direttore commerciale di Celtica Ambiente e di Celtech Moreno Bertarelli – quando era definito con il marchio Enverter. Il Cerisep-CNR ha svolto su di esso tutte le prove che sono state pubblicate alla presentazione di Recovery”. Bertarelli ha spiegato che a far testare il prodotto con il marchio Enverter è stata un’azienda del gruppo Celtica “che ha poi ceduto a Celtech il prodotto e tutte le licenze. Enverter, in accordo con Smartel, che commercializza il software, è stato poi registrato con il marchio Recovery”. Da qui nascerebbe, secondo Celtech, l’equivoco.
Serporta ha però successivamente sottolineato che “le uniche sperimentazioni da noi effettuate su prodotti di questo tipo hanno riguardato un unico telefonino e nessuno dei modelli indicati da Celtech nel proprio comunicato stampa”. Il direttore del Cerisep, inoltre, sostiene che i test effettuati in quel caso non hanno dimostrato modificazioni significative nelle emissioni del cellulare sottoposto ad esame. Non solo, “al Cerisep – ha concluso Serporta – in quel caso fu chiesto di effettuare una rilevazione e non furono forniti dettagli su quale trattamento avesse subito il cellulare sotto esame”.
Al CNR per l’accaduto non escludono la possibilità che nelle prossime ore si possa passare alle vie legali contro Celtech per quanto affermato nel lancio del proprio prodotto.
Sulla situazione Punto Informatico ha parlato anche con Maurizio G. Malin, responsabile Sviluppo Progetti di Celtech, che ha ammesso alcuni problemi di comunicazione relativi alla tecnologia Recovery ma ha sottolineato che “a breve sarà presto diffusa la documentazione tecnica opportuna relativa al prodotto”. Malin, che ha ribadito l’avvenuto collaudo del software presso il Cerisep, ha anche tenuto a sottolineare che sono in programma ulteriori test di Recovery presso lo CSELT e altre strutture di analisi scientifica, evidenziando che si tratta di collaudi e misurazioni molto impegnativi che richiedono molto tempo. “E proprio oggi – ha detto Malin – abbiamo chiesto al Cerisep di darci la possibilità di testare nuovamente il prodotto presso i loro laboratori”.
In serata è arrivato anche un comunicato stampa di Celtech che riproponiamo di seguito: “Celtech, in relazione alle dichiarazioni rilasciate dall’Ing. Calogero Serporta, Direttore del Cerisep-CNR, sottolinea che RECOVERY altro non è che il nuovo nome commerciale del software ENVERTER di altra società collegata al Gruppo, testato nei mesi scorsi dal CERISEP stesso su telefono SAMSUNG tipo SGH2100, con relazione finale stilata il giorno 28 febbraio 2000. E ‘ quindi vero, come afferma l’Ing. Serporta, che il CERISEP non ha mai avuto rapporti con la CELTECH, che nel frattempo ha acquisito la proprietà del software in questione, ma ciò non inficia in nessuna misura né la validità del prodotto stesso né la veridicità delle affermazioni rilasciate in questi giorni da Celtech e da Smartel in merito all’efficacia di RECOVERY. Celtech precisa inoltre che i cellulari di marca Ericsson, Nokia e Motorola citati nel corso della conferenza si riferiscono ad altri test, condotti nei mesi scorsi allo scopo di verificare l’invarianza dei parametri GSM con o e senza il software RECOVERY.”