Red Hat ha pubblicato sotto licenza open source il suo protocollo SPICE (Simple Protocol for Independent Computing Environment), un’alternativa al Remote Desktop Protocol (RDP) di Microsoft e ad altri protocolli per il controllo remoto dei desktop (fisici o virtualizzati).
Il protocollo SPICE fa parte di un omonimo progetto il cui obiettivo è fornire “una completa soluzione open source per l’interazione con i dispositivi desktop virtualizzati”. Questa tecnologia, che Red Hat acquisì da Qumranet nel 2008, si trova al centro dell’imminente soluzione commerciale Enterprise Virtualization for Desktops di Red Hat, attualmente in fase di beta testing.
Attraverso l’uso delle VD-Interfaces ( VDI ), le stesse utilizzate da VirtualBox, SPICE permette di utilizzare un desktop remoto alla stessa stregua di uno locale, gestendo il rendering della grafica, la riproduzione di contenuti multimediali e la condivisione delle periferiche. La tecnologia di Red Hat è in grado di bilanciare dinamicamente il carico di lavoro tra server e client e di ottimizzare il flusso dati.
Attualmente il progetto di Red Hat è focalizzato nel fornire un accesso remoto di alta qualità a una macchina virtuale QEMU. SPICE può essere utilizzato con KVM su un server Linux a 64 bit per trasferire i desktop virtualizzati di Windows e Red Hat Enterprise Linux.
Red Hat ha spiegato che il codice sorgente di SPICE è pubblicato quasi interamente sotto la licenza GPL2: le restanti parti adottano le licenze LGPL o BSD.
Alessandro Del Rosso