I due maggiori player del mercato open source, Red Hat e Novell , non perdono occasione per farsi la guerra, ma almeno su un punto sembrano essere perfettamente concordi: Linux non è ancora pronto per affrontare Windows sul mercato consumer.
La scorsa settimana entrambe le società hanno infatti dichiarato di non avere alcun piano per espandere le proprie piattaforme Linux sul mercato desktop mainstream: il loro focus rimane il settore aziendale, sia client che server.
In un comunicato diffuso pochi giorni fa, Red Hat ha detto chiaro e tondo che una distribuzione di Linux general purpose non è un prodotto su cui attualmente si possa generare profitti. Semplicemente, sostiene Red Hat, manca la domanda: solo una minoranza di utenti esperti sentirebbe oggi la necessità di utilizzare Linux in ambito domestico.
Non molto diverse da quelle della rivale le dichiarazioni del CEO di Novell, Ron Hovsepian, che in una recente intervista ha affermato che almeno per i prossimi 3-5 anni le strategie della propria azienda rimarranno focalizzate sul mercato enterprise.
Simili anche le scelte intraprese dalle due aziende: se Red Hat continua infatti a sponsorizzare Fedora (distribuzione nata sulle ceneri di Red Hat Linux ), Novell fa altrettanto con il progetto openSUSE : per entrambe le società questi progetti rappresentano un importante laboratorio di sperimentazione e un prezioso bacino di sviluppatori.
Ma se nel desktop consumer Linux ancora non sfonda, la sua popolarità sta invece crescendo rapidamente in quello mobile ed embedded, dove attualmente viene utilizzato su una grande varietà di dispositivi: smartphone, ebook reader, media player portatili, set-top box, UMPC e, non per ultimo, l’Eee PC di Asus .