Facebook potrebbe affidarsi a una criptovaluta per la gestione di pagamenti e transazioni economiche non solo all’interno del proprio network, ma anche nelle sue applicazioni (Messenger, WhatsApp e Instagram). Un’ipotesi sempre più probabile, alla luce di alcune recenti dichiarazioni attribuite a esponenti della società e a mosse come l’acquisizione di Chainspace, realtà operante nel territorio delle blockchain.
Reddcoin sarà la criptovaluta di Facebook?
Oggi un rumor relativo alla crypto che il gruppo di Zuckerberg potrebbe aver scelto per le sua piattaforme: non una stablecoin né una moneta virtuale propria e inedita, ma Reddcoin. L’indiscrezione arriva dalle pagine del sito The Cryptonomist e come tale dev’essere considerata, almeno in attesa di conferme o smentite da parte di FB. Il token RDD è nato proprio con l’obiettivo dichiarato di sostenere gli scambi di denaro passando dai social, da utente a utente, in linea con i principi dei sistemi P2P che permettono a chiunque di inviare piccole cifre alle altre persone iscritte al servizio.
Facebook potrebbe beneficiare di queste dinamiche, ad esempio, per l’interazione con gli inserzionisti e offrendo un ulteriore strumento di monetizzazione a coloro che desiderano generare profitti dalla condivisione dei contenuti, entrando così potenzialmente in concorrenza diretta con piattaforme come YouTube per quanto concerne il catalogo video. Il funzionamento è ben illustrato nella clip in streaming di seguito.
La community di creativi oggi può ricevere compensi in Reddcoin registrando il proprio ReddID e creando così un wallet personale, collegato a uno dei suoi profili social (Facebook, Twitter e Reddit sono già supportati), all’interno del quale andranno a finire i pagamenti e le donazioni provenienti dai follower. In altre parole, il pubblico che desidera sostenere il lavoro di un autore lo fa affidandosi alla criptovaluta, senza passare da alcun intermediario e dunque senza l’obbligo di far fronte a commissioni. Una sorta di passo in più rispetto al tradizionale pulsante Like, per esprimere un apprezzamento non solo virtuale, ma anche tangibile dal punto di vista economico.
Una crypto propria e il concorrente Twitter
Non è da escludere nemmeno che FB possa trarre ispirazione da questo modello e svilupparne uno proprio, da sottoporre poi agli oltre due miliardi di utenti attivi sulla piattaforma. Non dovrebbe trascorrere molto tempo prima di saperne di più, considerando come anche uno dei suoi concorrenti più diretti, Twitter, ha svelato nei giorni scorsi tramite il proprio numero uno Jack Dorsey di essere interessato all’integrazione dei Bitcoin.