All’interno della conferenza stampa congiunta del Presidente del Consiglio Conte e dei vicepresidenti Di Maio e Salvini sono stati enunciati i primi dettagli relativi a quelle che sono le novità definite nell’odierno Consiglio dei Ministri. La presentazione verte in modo particolare su Reddito di Cittadinanza e Quota 100.
Reddito di cittadinanza, tra Poste e Web
Tra le novità più interessanti ed immediate figura proprio il Reddito di Cittadinanza poiché, oltre a presentarsi come un “cambiamento epocale” – così come da illustrazione del Ministro del Lavoro Luigi Di Maio – diventerà immediatamente un tema al centro degli interessi delle molte persone in difficoltà che si possono candidare a questo percorso.
Di Maio, nello specifico, ha dettato i tempi della roadmap: a febbraio sarà pronto il sito Web che dovrà illustrare ai cittadini le caratteristiche del Reddito di Cittadinanza, i requisiti per potervi accedere e la documentazione che è necessario presentare a tal fine; entro marzo il sito potrà accogliere le richieste degli aventi diritto; entro aprile avrà inizio l’erogazione del Reddito di Cittadinanza secondo le specifiche previste dal decreto. Coloro i quali, per impossibilità tecnica o carenza di competenze, non saranno in grado di accedere al sistema tramite il sito Web, potranno rivolgersi presso gli uffici postali ove riceveranno debita assistenza.
“7 mesi di lavoro”, ha spiegato Matteo Salvini, da cui le parti sembrano uscire con reciproca soddisfazione. I dubbi politici relativi all’opportunità di queste misure si sono uniti nelle ultime settimane ai dubbi relativi alla messa in opera del progetto: gestire un cambiamento di tale portata, ove alla base vi sono addirittura le incompatibilità software tra i centri per l’impiego (misura che si conta di superare con una nuova soluzione univoca e congiunta), comporterà non poche difficoltà e il conto alla rovescia per il mese di aprile è di fatto già cominciato.
Come richiederlo: procedura e dettagli
Secondo quanto indicato, ad aver diritto al Reddito saranno 5 milioni di persone: il 47% al Centro-Nord, il 53% al Sud e Isole. Le slide illustrative (pdf) elencano tanto gli esempi con i quali ognuno può confrontare la propria situazione, sia le “norme anti-divano” che dovranno stimolare i cittadini ad un atteggiamento positivo nei confronti delle proposte di lavoro ricevute.
Tre sono i passaggi fondamentali per la messa a punto del servizio:
- sarà l’INPS a verificare se si è in possesso dei requisiti per l’accesso al RdC;
- le famigerate tessere del Reddito di Cittadinanza sarebbero già pronte poiché, semplicemente, il sistema sfrutterebbe le canoniche prepagate PostePay (si precisa fin da subito che tali cifre non potranno però essere utilizzate per il gioco d’azzardo);
- ad accettazione avvenuta il beneficiario viene contattato dai Centri per l’impiego ed entra in gioco la figura del Navigator per la formazione ed il reinserimento nel mondo del lavoro.
Appare del tutto plausibile che lo SPID possa avere un ruolo centrale in questa dinamica: l’identità unica potrebbe essere un elemento facilitante per la gestione dei profili dei beneficiari e, al tempo stesso, il Reddito di Cittadinanza potrebbe diventare un fattore di incentivo per la registrazione di un maggior numero di account sul Sistema Pubblico di Identità Digitale. Al momento tale dettaglio non è stato enunciato, ma lo stretto coinvolgimento di Poste Italiane nell’implementazione del RdC potrebbe favorire questa sinergia.
Fornire dati fasulli in fase di richiesta del Reddito di Cittadinanza comporta un rischio cospicuo: da 2 a 6 anni di carcere. Il sistema avrà grande importanza anche per il mondo dell’impresa poiché le aziende che assumono si troveranno a fare i conti con un nuovo tipo di incentivo: per accedervi dovranno relazionarsi direttamente con il sistema che gestisce il RdC, in quanto l’incentivo stesso sarà pari alla differenza tra 18 mensilità e il numero di mensilità di RdC già ricevute dal beneficiario.