Come annunciato nei giorni scorsi dal Ministero della Giustizia, è online la nuova piattaforma per la raccolta online delle firme a sostegno dei referendum. È raggiungibile sul sito del dicastero e, per chi ne ha necessità, c’è un documento PDF che spiega nel dettaglio come fare.
Operativa la nuova piattaforma per i referendum
Di fatto, si tratta di un’evoluzione dell’iniziativa già messa in campo nel 2021 (ai tempi della proposta sull’eutanasia legale), poi criticata dal Garante Privacy per le modalità di raccolta e trattamento dei dati personali. L’accesso è consentito effettuando l’autenticazione con SPID, Carta di Identità Elettronica, Carta Nazionale dei Servizi e credenziali ADN (Active Directory Nazionale, riservate al personale ministeriale).
Tra i referendum che è già possibile firmare c’è anche quello contro l’autonomia differenziata, che al momento conta circa 237.000 adesioni sulle 500.000 necessarie.
Non è l’unica proposta ospitata dalla nuova piattaforma. Ci sono anche quelle per l’abrogazione del voto congiunto tra candidati e liste plurinominali, per l’abolizione delle soglie di sbarramento nelle elezioni, per obbligare i partiti alla raccolta firme per le candidature, per l’abolizione delle pluricandidature (presentazione in più collegi), per la messa al bando degli allegamenti intensivi, per vietare l’impiego di animali nelle manifestazioni storiche, nei circhi e nei giardini zoologici, per rendere illegale la caccia (anche nei fondi privati), la sperimentazione animale e altre ancora.
Come riportato dal quotidiano ministeriale, alla scadenza della raccolta firme sarà potrà scaricare un attestato, emesso direttamente dal dicastero, di messa a disposizione dei dati e delle sottoscrizioni del quesito all’Ufficio referendum della Corte di Cassazione
.
La piattaforma è curata dal Dipartimento per l’Innovazione Tecnologica della Giustizia, tramite la Direzione Generale dei Sistemi Informativi Automatizzati. Il ministro Carlo Nordio l’ha definita un’innovazione cruciale per la partecipazione politica in Italia e pone il Ministero e il nostro Paese all’avanguardia nell’uso delle tecnologie digitali a supporto della democrazia
.