Londra – Documenti biometrici, archivi digitali col DNA dei cittadini , controllo della popolazione con le tecnologie di riconoscimento facciale : questo sarebbe il volto meno noto della Gran Bretagna di Tony Blair.
L’opposizione parlamentare britannica dei Tories ha attaccato l’amministrazione Blair con gravissime accuse . Damian Green, capogruppo conservatore per gli affari interni, si scaglia contro il governo: “E’ ormai chiaro che siete determinati a creare un database nazionale coi profili genetici di innocenti, sospettati e criminali”.
“E’ un’intrusione inaccettabile nella vita dei singoli individui”, continua Green, “attuata arbitrariamente dal governo”. Stando alle accuse dell’opposizione, il governo britannico non ha chiesto il parere del parlamento prima di procedere alla creazione del misterioso archivio nazionale del DNA.
“Tutto sta avvenendo all’insaputa della popolazione”, si legge sul sito ufficiale del partito conservatore Conservatives.com . Il partito, secondo fonti ufficiali, porterà la questione all’attenzione dei più alti organi istituzionali. “Le norme in vigore”, sostengono i portavoce dei Conservatori, “permettono alla polizia di ottenere campioni di DNA tanto da persone innocenti quanto da sospettati e colpevoli”.
L’aspetto più preoccupante della faccenda è che, stando all’opposizione parlamentare, al momento non esistono obblighi riguardo alla cancellazione di queste tracce genetiche , archiviate in un grande database informatico.
La Gran Bretagna è il paese europeo più avanzato per quanto riguarda l’introduzione delle tecnologie di riconoscimento biometrico : tecnologie tanto sofisticate quanto pericolose, basate sulla registrazione d’informazioni dettagliate e personalissime sui singoli cittadini, gestite grazie a sistemi informatici considerati non esenti da gravi rischi strutturali di sicurezza.
Tommaso Lombardi