A differenza di quanto annunciato ieri dalla Germania, il Regno Unito ha scelto di adottare un approccio centralizzato per la gestione dei dati legati al funzionamento dell’applicazione di contact tracing. La conferma arriva con la dichiarazione di una portavoce di NHSX, l’unità del National Health Service che si occupa di innovazione.
I nostri ingegneri hanno affrontato alcune sfide in relazione all’app, soddisfacendo i requisiti relativi alla salute e l’esigenza di identificare gli eventi di contatto in modo sufficientemente affidabile, anche quando l’app si trova in background, senza un consumo eccessivo della batteria.
UK: l’app per il contact tracing sarà centralizzata
Dal territorio UK arriva dunque il “no grazie” alla tecnologia proposta dalla collaborazione tra Apple e Google (oggi sono attesi i primi strumenti per gli sviluppatori) che invece fa leva su un’elaborazione decentralizzata delle informazioni necessarie per inoltrare gli avvisi nel caso in cui gli utenti siano venuti a contatto con una persona infetta da coronavirus.
[gallery_embed id=142986]
Intanto in Australia, nelle prime ore di disponibilità dell’applicazione COVIDSafe, il conto dei download ha superato quota due milioni. Quella fissata dal governo del paese perché l’iniziativa possa rivelarsi effettivamente utile è pari al 40%, di gran lunga inferiore rispetto al 60% stimato per l’Italia che ha messo in cantiere Immuni.
E a proposito di Immuni, ancora non si hanno date certe per il lancio. Si parla indicativamente di maggio. Nelle ultime ore sono poi circolate alcune voci di corridoio in merito a un possibile cambio di nome. Quasi certa l’adozione di un approccio decentralizzato, in linea con quello suggerito da Apple e Google. Lo sviluppo è curato dalla software house Bending Spoons.