Si è concluso con una condanna il processo di primo grado contro Hans Reiser, il celebre programmatore open source accusato nei mesi scorsi di aver ucciso la moglie.
È proprio questa la tesi a cui ha creduto la giuria di un tribunale di Oakland, negli Stati Uniti, in un procedimento che per sei mesi ha snocciolato tutti i fatti della vita privata di Reiser e della moglie Nina.
La giuria non ha creduto alla difesa secondo cui la moglie, il cui corpo non è mai stato ritrovato, avrebbe inscenato una sparizione per mettere nei guai il marito. A detta dei giurati Nina Reiser è stata uccisa dallo sviluppatore che nutriva un profondo odio nei suoi confronti.
Reiser, che ha testimoniato al processo, ora rischia fino a 25 anni di carcere.