Poco meno di un anno fa, abbiamo segnalato su queste pagine la digitalizzazione a 10 gigapixel della Ragazza col turbante di Jan Vermeer. L’iniziativa ha offerto a tutti la possibilità di osservare l’opera con un livello di dettaglio molto elevato (e in tre dimensioni), anche da remoto. Niente a che vedere con il risultato appena ottenuto dal team impegnato nella Operation Night Watch, capace di convertire Ronda di notte di Rembrandt addirittura a 717 gigapixel.
Operation Night Watch: Rembrandt come non l’avete mai visto
Il dipinto, risalente al 1642 (olio su tela, 359×438 centimetri) e ospitato dal Rijksmuseum di Amsterdam, è stato fotografato in ogni sua porzione con una Hasselblad H6D 400 MS dotata di sensore da 100 megapixel, per poi assemblare un totale pari a 8.439 scatti differenti (da 5,5×4,1 centimetri ognuno) grazie all’impiego di un’intelligenza artificiale che li ha fatti combaciare senza imperfezioni.
Il file così generato pesa 5,6 terabyte ed è composta da 717 miliardi di pixel, ognuno dei quali relativo a una superficie pari a soli 5 micrometri quadrati (o 0,005 millimetri quadrati). Lo si può osservare spingendosi al livello massimo di zoom direttamente sul sito ufficiale del museo.
L’obiettivo della Operation Night Watch (dal titolo originale, De Nachtwacht) non è solo quello di rendere il dipinto fruibile a chiunque e da remoto, senza la necessità di recarsi di persona nella capitale olandese. Come si legge nel comunicato stampa, che celebra il risultato dell’iniziativa come la più grande immagine digitale di un’opera mai realizzata
, potrà tornare utile anche per andare incontro alle esigenze manifestate dai ricercatori che hanno intenzione di studiare lo stile di Rembrandt e in particolare Ronda di notte.
In prospettiva, servirà anche a ricavare informazioni in merito a come il tempo impatta sulle modalità di conservazione, attraverso un’analisi altrimenti difficile se non impossibile da condurre a occhio nudo o con strumenti più tradizionali.