Il 2020 verrà ricordato come l’anno in cui la pandemia da COVID-19 ha messo in ginocchio l’economia mondiale e seminato terrore in tutto il pianeta, ma anche come la stagione di un nuovo impulso all’innovazione e della rapida accelerazione dello smart working. Qualcuno afferma si stia mettendo un piede nell’era della Nuova Normalità, fatta di opportunità e sfide da affrontare, anzitutto dal punto di vista tecnologico, ma non solo.
La visione di Verizon Business sul futuro del remote working
I segnali del cambiamento ci sono tutti: +47% nell’uso degli strumenti per la collaborazione da remoto, +40% per le VPN e +33% per i tool di videoconferenza. All’orizzonte si delinea uno scenario caratterizzato da nuove dinamiche per instaurare e regolare il rapporto tra l’azienda e i lavoratori. Le organizzazioni che mirano a ottenere un vantaggio competitivo sostenibile dovranno far fronte a questioni di natura non esclusivamente tecnologica, ma anche legate alle persone, attraendo e fidelizzazione i talenti con nuove modalità, stimolando l’efficacia dell’impegno dei dipendenti e dei partner.
Intelligenza artificiale, machine learning e cloud si riveleranno di fondamentale importanza, ma saranno in primi gli addetti ai lavori a doversi adeguare, anzitutto dal punto di vista delle competenze e delle relazioni. Questo il commento di Sowmyanarayan Sampath, Presidente Global Enterprise di Verizon Business.
L’incredibile serie di sfide generate da una forza lavoro che opera da remoto richiede che tutti i c-level di un’organizzazione, CIO, CHRO e CISO, lavorino insieme per trovare delle soluzioni. Il CIO deve essere un partecipante proattivo alla guida del cambiamento e deve dimostrare chiaramente il legame tra l’agenda tecnologica e la proposta di valore dei dipendenti. Permettere a più dipendenti di lavorare a distanza dimostra (nell’ordine di giorni non di mesi) che questo può funzionare, e che quindi può far parte del nuovo piano operativo dell’azienda.
In particolare, i CIO sono chiamati a concentrarsi su quella che sarà la “prossima ondata di innovazioni tecnologiche”, guardando oltre le priorità attuali. Queste le domande da porsi secondo Sampath:
- l’infrastruttura di accesso da remoto è abbastanza solida da permettere alla maggior parte dei dipendenti di lavorare a distanza?
- le applicazioni core business sono pronte per il cloud o si sta facendo affidamento su soluzioni ingombranti che non sono facili da usare come alternativa?
- le soluzioni di collaborazione possono far fronte a un forte incremento dei volumi di traffico mentre gli utenti passano a soluzioni di virtual collaboration?
- l’ambiente di lavoro diffuso è davvero sicuro?
Questioni di fondamentale importanza per garantire la necessaria sicurezza ai dati dei clienti, a quelli aziendali, finanziari e personali, anche in considerazione dell’intensificarsi degli attacchi da parte dei cybercriminali registrato dall’inizio della crisi legata a COVID-19.