Quando si parla di rendimento conto corrente, un italiano su tre ha difficoltà a comprenderlo. Il motivo è l’insicurezza che mostra di fronte alla gestione degli aspetti finanziari.
Davanti ad argomenti quali tassi di interesse, potere di acquisto, inflazione, rapporto rischio-rendimento e diversificazione del rischio, il 27,8% dimostra poca o nulla conoscenza, il 49,6% una conoscenza media e il 22,6% una competenza alta.
Poi c’è il timore che il denaro finisca prima che vadano in pensione (63%), di non riuscire a fare progressi verso gli obiettivi finanziari personali (65,8%) e di non riuscire a trovare soluzioni adeguate ai problemi di natura economica.
La poca comprensione del rendimento conto corrente
Non è da sottovalutare la scarsa comprensione del rendimento conto corrente (33%), che è un concetto basilare, così come la differenza che c’è tra rendimento e inflazione.
Eppure, la cultura finanziaria dovrebbe essere un concetto diffuso piuttosto che scarsamente compreso, considerando l’ormai digitalizzazione di questo settore.
Il problema si presenta quando questo italiano su tre decide di aprire un conto deposito con ING Direct in questa pagina.
Se non comprende la logica che sta dietro al calcolo dei tassi di interesse, potrebbe incorrere in fraintendimenti pericolosi.
Il conto deposito è legato al conto corrente Arancio di ING, che non ha bisogno di presentazione. Aperto questo conto, può decidere di vincolare una somma di denaro per un certo periodo di tempo.
Per i depositi fino a 12 mesi, ING applica un tasso di interesse lordo del 2,5%. Ciò vuol dire che, vincolando 20.000 euro, alla fine del periodo gli interessi ammontano a 500 euro lordi.
In fondo non è così difficile. Basta fare il calcolo usando l’apposita formula oppure chiedere direttamente all’istituto bancario.
Le complicazioni sono ben altre, come quelle tipiche degli investimenti in borsa, dove veramente bisogna essere esperti oppure dove occorre farsi aiutare da un consulente se si è principianti.