Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha illustrato alla Camera le linee programmatiche del semestre italiano di presidenza dell’Unione europea .
L’ occasione per aggiornare il Parlamento è quella degli incontri del Consiglio europeo di domani e venerdì: l’ottica europea per il Presidente Renzi significa toccare alcuni argomenti che devono avere assolutamente ricadute sull’organizzazione italiana. Le parole d’ordine della riforma europea che vorrebbe Renzi sono dunque innovazione tecnologica, efficienza energetica, digitale e rinnovamento della Pubblica amministrazione .
Per fare tutto questo, secondo il Governo italiano è necessario stimolare le riforme strutturali sfruttando al meglio proprio i possibili benefici ancora inesplorati del mercato unico , soprattutto per l’ obiettivo europeo che riguarda il mercato delle telecomunicazioni ed i servizi Internet.
L’ altra chiave è l’innovazione tecnologica, fondamentale, per esempio, “per affrontare la questione della pubblica amministrazione e la questione energetica”: è proprio la tecnologia, come dice Renzi, che può trasformare la scarsità in abbondanza .
Per quanto riguarda la riforma della Pubblica amministrazione, per esempio, il Presidente del Consiglio ha dichiarato: “Noi vogliamo che i nostri cittadini quando entrano in una pubblica amministrazione abbiano un investimento tecnologico per cui non sia necessario che prendano un giorno di ferie per fare un certificato”. Sulla stessa linea, d’altronde, la vicepresidente del Senato Linda Lanzillotta, che ha sottolineato come la mancanza di crescita nel digitale in Italia sia legata anche ai pochi investimenti in ICT nella PA. E sembra inoltre andare nella stessa direzione la riforma della PA pubblicata in Gazzetta Ufficiale, che spinge il processo telematico ed in particolare l’unificazione delle banche dati nell’ottica di una maggiore valorizzazione dei big data .
“Siamo nelle condizioni – sottolinea Matteo Renzi – di fare dell’appuntamento sull’ICT un grande momento di confronto con società civile, opinion maker , classe politica, partiti, soggetti sociali rappresentativi”. D’altronde il Presidente del Consiglio italiano riconosce il ruolo (e dunque la responsabilità) che può assumere in Europa: il suo è il partito politico che ha preso il maggior numero di voti in tutto il continente, quindi avrà l’opportunità di far valere la propria posizione anche davanti a Francia e Germania, dove i partiti euroscettici sono state le sorprese uscite dalle urne. Se nel fatidico semestre di Presidenza italiana non riuscirà a dare la propria impronta, insomma, il Governo non sarà privo di responsabilità.
Claudio Tamburrino