Come anticipato ieri durante l’incontro tra Mario Draghi e Ursula von der Leyen, la Commissione europea ha annunciato REPowerEU, il piano che dovrebbe consentire l’indipendenza energetica dalla Russia prima del 2030. Le misure principali riguardano la diversificazione dell’approvvigionamento, il ripotenziamento della produzione e la riduzione degli effetti sui cittadini dell’aumento dei prezzi.
REPowerEU: energia più sicura, accessibile ed economica
Già prima dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia i prezzi di elettricità e gas avevano raggiunto livelli record (quasi il 200% in più rispetto all’anno scorso). Nuovi aumenti sono previsti a causa della guerra e al rischio di interruzione delle forniture. Oggi l’Europa importa dalla Russia il 45% di gas, il 27% di petrolio e il 46% di carbone. Il piano REPowerEU prevede diverse azioni combinate per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili russi.
Verrà innanzitutto diversificato l’approvvigionamento di gas, aumentando le importazioni da fornitori non russi e la produzione e importazione di biometano e idrogeno rinnovabile. Prevista inoltre la riduzione dell’uso dei combustibili fossili nell’edilizia, nell’industria e a livello di sistema energetico, grazie a miglioramenti dell’efficienza energetica, all’aumento delle energie rinnovabili e all’elettrificazione.
Con le misure previste dal piano REPowerEU si potrebbe eliminare gradualmente l’utilizzo di almeno 155 miliardi di m3 di gas fossile, equivalenti al volume importato dalla Russia nel 2021. Quasi due terzi di tale riduzione possono essere conseguiti entro un anno, ponendo fine all’eccessiva dipendenza dell’UE da un unico fornitore.
Due sono invece le misure da attuare a breve termine. La prima prevede il riempimento degli impianti di stoccaggio sotterraneo di gas in tutta l’Unione europea per almeno il 90% della capacità entro il 1 ottobre. Ciò dovrebbe garantire scorte sufficienti per il prossimo inverno.
Ci sono infine le azioni urgenti per attenuare l’impatto dei prezzi elevati su consumatori e imprese. Il piano prevede la regolamentazione dei prezzi e la ridistribuzione delle entrate derivanti dagli elevati profitti del settore energetico e dallo scambio di quote di emissione. Verrà anche introdotto un nuovo quadro temporaneo per gli aiuti di Stato che consentirà di fornire un sostegno alle imprese che devono far fronte a costi energetici elevati.