Hey tu! Si, tu, tu che leggi Punto Informatico. Tu che se passi di qui hai già un requisito prezioso: stai cercando informazioni sull’innovazione, hai un pedigree digitale, sai muoversi con uno strumento informatico. Proprio a te si rivolge questa iniziativa: si chiama Repubblica Digitale ed è stata lanciata oggi stesso dal Team per la Trasformazione Digitale (ricordate Piacentini, Attias e tutto il resto?).
Repubblica Digitale
Repubblica Digitale nasce con un manifesto che enuncia i principi che guideranno il progetto: sostanzialmente si tratta di una chiamata alle armi per attivisti del digitale, per soldati dell’innovazione che, per puro spirito civico, provano a mettere le proprie competenze a disposizione dell’Italia che non ce la fa. Il riferimento è a quell’Italia che non naviga o che lo fa senza competenza, che subisce la Rete invece di cavalcarne le opportunità, che non acquista online per paura o che crede che internet sia semplicemente la somma di Spotify, Netflix e Facebook.
L'Italia è una #repubblicadigitale fondata sull'analfabetismo. Ma possiamo cambiare le cose.https://t.co/9KKojpgljZ @teamdigitaleIT @guidoscorza pic.twitter.com/Q0QCuTUj7b
— Punto Informatico (@puntotweet) October 16, 2019
Il Team Digitale sta lavorando da tempo su molte iniziative che nascono dall’ambizione di guidare la trasformazione digitale di questo Paese, migliorando grazie all’innovazione il rapporto tra PA e cittadini. Ma se i cittadini non sono in grado di recepire queste opportunità, e se in parte sono addirittura al di fuori di ogni competenza minima del Web, allora ogni investimento in innovazione diventa un buco nero nel quale gettare tempo e denaro senza i necessari riscontri. Inutile spaccare il capello in quattro sulla GDPR, insomma, quando la password più diffusa è 123456: serve innestare nei cittadini la necessaria consapevolezza, poiché questo investimento può dare fondamentali risultati di lungo periodo.
Un Paese complessivamente arretrato, in cui non trovano collocazione le nuove competenze e le nuove professioni. Un Paese che non garantisce servizi adeguati ai propri cittadini, che quindi percepiscono ingiustizia e sfiducia nello Stato, con tutti gli effetti negativi che ne conseguono. Un Paese che guarda troppo poco al futuro.
Con Repubblica Digitale si chiede a cittadini, imprese, associazioni ed enti pubblici di fare qualcosa. Cosa? Qualcosa. Sia l’iniziativa dei singoli ad avere la meglio, sia l’attivismo a nutrire questa linfa. Il Team si fa semplicemente garante del Manifesto programmatico, si fa collante del progetto per far sì che le iniziative possano diventare movimento collettivo e si fa testimone dei risultati conseguiti nel tempo.
Risultati: questo vuole il Team. Non progetti vaghi, magari per mero beneficio del self branding di qualcuno, ma progetti sostanziali, strutturati e con risultati misurabili. Concretezza, insomma, dopo le troppe parole degli ultimi anni.
Forza, non c’è da perdere tempo. Qui tutti i dettagli. Hey tu! Si, tu, tu che stai leggendo Punto Informatico: tu cosa potresti fare per la nostra Repubblica Digitale?