Rescuezilla, noto strumento per l’imaging e il ripristino del disco ha recentemente rilasciato la sua ultima versione. Rescuezilla 2.5.1 risolve diversi bug critici e migliora la compatibilità con altri sistemi di backup. In questo aggiornamento, il software ha apportato varie modifiche per migliorare l’esperienza utente e la stabilità del sistema. In particolare, ha smesso di eseguire il comando ntfsfix –clear-dirty sui file system NTFS durante le operazioni di backup e clonazione. Ciò perché il comando, in precedenza l’unico che modificava il disco sorgente, è stato identificato come una potenziale causa di errori critici, tra cui la temuta schermata blu della morte sui sistemi Windows che escono dalla modalità di ibernazione. Inoltre, Rescuezilla 2.5.1 ha risolto un bug per cui i processi di backup e clonazione potevano “bloccarsi allo 0%” quando veniva selezionata una sola partizione. Tale errore era stato introdotto nella versione precedente.
Rescuezilla 2.5.1: le altre novità dell’aggiornamento
Il nuovo aggiornamento corregge anche diverse disconnessioni dell’interfaccia utente che potrebbero trarre in inganno gli utenti sullo stato delle loro operazioni di backup, clonazione o ripristino. Ciò garantisce un’esperienza utente più affidabile e trasparente. Sul fronte tecnico, Rescuezilla 2.5.1 si aggiorna all’ultima versione di partclone v0.3.32, segnando un miglioramento significativo rispetto alla precedente v0.3.27. Questo update include una migliore gestione degli errori e un supporto migliorato per i file system BTRFS, garantendo operazioni su disco più affidabili ed efficienti. Ultimo ma non meno importante, l’ampia compatibilità di Rescuezilla con vari formati di immagini disco rimane uno dei suoi punti di forza. Supporta infatti immagini da Clonezilla, Rescuezilla stesso e immagini di macchine virtuali da piattaforme come VirtualBox, VMWare e non solo.
Gli utenti possono scaricare l’immagine ISO dal sito web del progetto. In seguito, basterà inserirla su un’unità USB e utilizzare gli strumenti inclusi per eseguire il backup o il ripristino dei dati. Per informazioni dettagliate sulle modifiche introdotte nell’aggiornamento è possibile consultare il changelog completo, pubblicato sulla pagina GitHub del progetto.