Roma – Vivono in un territorio di circa 3mila chilometri quadrati e presto potrebbero godere di una connettività wireless presente in qualsiasi punto del proprio stato: sono i cittadini e le imprese del Rhode Island, uno dei più piccoli stati federali americani, che si apprestano a godere di un balzo tecnologico di enorme rilievo.
La società non profit Rhode Island Wireless Innovation Networks (RIWINS) ha infatti confermato che un mix di tecnologie WiMax e Wi-Fi consentirà di coprire con un ombrello wireless l’intero territorio entro un massimo di due anni.
“Si tratterà di una rete ibrida – ha spiegato uno dei promotori, Bob Panoff – il cui cuore sarà WiMax che disporrà di terminazioni Wi-Fi”. Si parte con una prima stazione base WiMax che sarà attivata a breve nei laboratori della Brown University a cui seguirà una seconda installazione a Newport.
La scelta del WiMax come colonna portante dei servizi, spiegano gli esperti di RIWINS, è stata obbligata: per coprire l’intero territorio con il Wi-Fi sarebbe stato necessario ricorrere ad almeno 9mila impianti mentre con il WiMax basteranno circa 120 stazioni base posizionate nei punti strategici . La banda garantita dal servizio dovrebbe essere superiore al megabit per secondo .
Sebbene RIWINS da tempo abbia spinto per la diffusione dell’accesso sul territorio, la soluzione individuata ora promette di avere successo perché la società anziché offrire direttamente connettività agli utenti finali offrirà la possibilità di farlo a soggetti terzi, dalle imprese alle agenzie governative, dalle biblioteche alle scuole.
Ad essere coinvolti, poi, sono partner di tutto rispetto, da IBM a Cox Communications, dalle autorità del Rhode Island agli enti di sviluppo locali: un insieme di energie che dovrebbe garantire la realizzazione della rete entro i tempi stabiliti.
A far da contraltare a questo sforzo sono le notizie che arrivano da New Orleans. La città ha infatti da tempo adottato un network wi-fi che dopo i disastri causati dall’uragano Katrina si è rivelato un prezioso mezzo tanto per le autorità pubbliche quanto per le imprese e per i cittadini. Ora però la città va riprendendosi dalle conseguenze dell’immane sciagura, che hanno impattato violentemente sulle infrastrutture telefoniche e telematiche dell’area, e le telco statunitensi chiedono che il network sia tirato giù , per dare nuovo spazio alle “normali” iniziative private nel settore.
Per impedirlo, due giorni fa Greg Meffert, l’assessore alla Tecnologia della municipalità di New Orleans, si è detto pronto ad andare in tribunale pur di difendere la rete i cui vantaggi, ha spiegato, sono andati ben oltre le attese. Non sarà facile: la legge approvata per l’emergenza prevede infatti che il network sia mantenuto attivo soltanto per la durata dell’emergenza stessa.