Sono 33 i paesi di tutto il mondo nei quali la velocità media delle reti mobile supera quella relativa ai network WiFi. È quanto rilevato da OpenSignal, che nel suo studio ha preso in considerazione un totale pari a 80 territori a livello globale. La ricerca è stata condotta nel periodo compreso tra il 5 agosto e il 3 novembre 2018, raccogliendo informazioni da quasi 7,8 milioni di dispositivi unici (smartphone, tablet) con la finalità di fotografare lo stato delle infrastrutture dedicate alla connettività nel momento che precede l’avvento dell’era 5G.
4G meglio del WiFi in 33 paesi
Nella lista non compare l’Italia, ma alcuni nostri vicini come Austria e Francia dove il gap tra la velocità media delle connessioni WiFi e quella dei network mobile si attesta rispettivamente a 4,9 e 2,5 Mbps. Questo l’elenco completo degli stati in cui si può mediamente godere di performance migliori agganciando una rete mobile: Australia, Libano, Qatar, Oman, Grecia, Repubblica Ceca, Birmania, Iran, Turchia, Bolivia, Croazia, Sudafrica, Egitto, Austria, Guatemala, Tunisia, Emirati Arabi Uniti, Ecuador, Uzbekistan, Serbia, Marocco, Colombia, Francia, Slovacchia, Kenya, Pakistan, Repubblica Dominicana, Kuwait, Taiwan, Arabia Saudita, Messico, Costa Rica e Algeria.
In Italia meglio il WiFi
Focalizzando invece l’attenzione sull’Italia (ne abbiamo evidenziato la posizione nel grafico allegato di seguito), emerge che la velocità delle reti moble è pari a 17,4 Mbps, mentre quella delle connessioni di rete fissa si attesta a 19,9 Mbps. Le migliori performance del WiFi si registrano a Singapore (72,8 Mbps), mentre il 4G vola in Corea del Sud (45 Mbps). Sottolineiamo nuovamente che si tratta di valori medi.
In quattro paesi le differenza tra le performance di una tipologia di network e l’altra è minima: Ungheria (31,1-31,7 Mbps), Bangladesh (5,2-5,1 Mbps), Belgio (34,3-33,5 Mbps) e Norvegia (43,9-42,8 Mbps).
Verso il 5G
Nel suo report, OpenSignal rileva tre fattori di fondamentale importanza che hanno contribuito nell’ultimo decennio a plasmare la grande Rete così come oggi la conosciamo:
- il lancio dei network 4G e il relativo incremento nella qualità dell’esperienza offerta;
- la diffusione capillare degli smartphone a livello globale;
- l’esplosione della richiesta per la riproduzione dei contenuti video.
Uno scenario profondamente cambiato in pochi anni e che si appresta ad assumere nuovi connotati da qui a breve, in seguito all’accensione delle antenne 5G. La prossima generazione di network mobile cambierà le carte in tavola non sono incrementando la velocità nel trasferimento dei dati, ma anche riducendone la latenza e configurandosi come piattaforma sulla quale costruire nuovi servizi.
Replicando lo studio di OpenSignal tra un decennio sarà dunque necessario non raccogliere più dati solo ed esclusivamente dagli smartphone, ma tenere in considerazione tutta una serie di dispositivi che si apprestano ad aggancare l’infrastruttura della grande Rete per uno scambio continuo, senza soluzione di continuità: pensiamo ad esempio a quelli riconducibili all’ambito smart home, alla Internet of Things o alle componenti per le comunicazioni legate alla mobilità (V2V, V2I, V2X ecc).
Cambierà anche l’offerta degli operatori: assisteremo finalmente al debutto su larga scala di connessioni flat basate sulle reti mobile e le connessioni di rete fissa dovranno inevitabilmente risultare più economiche per evitare una fuga dei clienti, fenomeno in parte già in atto. Quella che abbiamo di fronte è una nuova era della connettività.