Lavorando in collaborazione con università statunitensi ed europee, ricercatori dell’MIT studiano l’incremento esponenziale della banda dati disponibile sulle connessioni wireless: il segreto, dicono, è servirsi di formule algebriche lineari per ridurre al minimo l’impatto dei pacchetti di dati persi durante le comunicazioni.
Piuttosto che affidarsi all’invio di singoli pacchetti di dati come da standard TCP/IP, gli scienziati dell’MIT hanno individuato il modo di trasmettere le descrizioni matematiche di tali pacchetti: la ricostruzione dei dati da parte del ricevente diventa più facile e la degradazione del segnale dovuta alla perdita di pacchetti si riduce all’osso.
Stando alle stime fornite dai ricercatori, adottando la nuova tecnica sarebbe possibile aumentare la quantità di byte trasferiti su reti wireless (si tratti di WiFi, 3G o LTE, poco importa) di decine di volte : gli esperimenti condotti sul campo hanno evidenziato incrementi di data rate da 1 Mbps a 16 Mbps quando i pacchetti di dati persi si misurano nel 2 per cento sul totale, mentre con un livello di degradazione del 5 per cento (valori tipici delle connessioni wireless in treno) si è passati da 9,5 Mbps a 13,5 Mbps.
Tra i notevoli vantaggi della nuova tecnica di trasmissione e ricezione dati c’è la possibilità di aumentare la velocità senza toccare minimamente l’hardware già in uso al momento. Inoltre, trattandosi di algebra lineare, il peso computazionale scaricato sugli apparati di rete ridurrebbe solo in minima parte le prestazioni degli stessi.
Viste le notevoli potenzialità della nuova tecnologia, infine, non stupisce che il numero di aziende e organizzazioni interessate a trarne vantaggio sia significativo: che si tratti di applicazioni governative (militari) o di reti cellulari sempre più congestionate, è probabile che le reti algebriche super-veloci faranno il loro debutto pubblico in tempi ragionevolmente rapidi.
Alfonso Maruccia