Reuters vince la prima battaglia legale sull'AI e il copyright

Reuters vince la prima battaglia legale sull'AI e il copyright

Un giudice statunitense ha dato ragione a Reuters nella causa per violazione del copyright contro la startup di AI legale Ross Intelligence.
Reuters vince la prima battaglia legale sull'AI e il copyright
Un giudice statunitense ha dato ragione a Reuters nella causa per violazione del copyright contro la startup di AI legale Ross Intelligence.

Reuters ha segnato un punto importante nella sua causa contro Ross Intelligence, una startup di AI per il settore legale. Il giudice Stephanos Bibas ha emesso un giudizio sommario parziale a favore del colosso dell’informazione legale.

Ross Intelligence aveva sviluppato un motore di ricerca per la ricerca legale simile a Westlaw, il servizio di punta di Reuters. Ma per farlo, aveva utilizzato senza licenza i contenuti coperti da copyright di Westlaw, come le note redazionali scritte dagli avvocati di Reuters.

Nel 2020, Reuters ha fatto causa a Ross per violazione del copyright. La startup si è difesa invocando il “fair use“, cioè l’uso legittimo di materiale protetto. Ma nel 2021 è stata costretta a chiudere i battenti. Non aveva più fondi per andare avanti mentre infuriava la battaglia legale.

Ora, il giudice Bibas ha dato ragione a Reuters. Nella sua decisione, ha scritto che “Nessuna delle possibili difese di Ross regge” contro le accuse di violazione del copyright. In particolare, ha respinto la difesa del “fair use”, basandosi sul fatto che l’uso dei contenuti di Westlaw da parte di Ross ha danneggiato il valore di mercato dell’opera originale, creando un concorrente diretto.

Le prove schiaccianti del “copia-incolla”

Il giudice ha anche sottolineato come Ross abbia effettivamente copiato i contenuti di Westlaw. Dopo che Reuters aveva rifiutato di concedere la licenza, Ross si era rivolta a un’altra società, LegalEase, acquistando 25.000 memo con domande e risposte scritte da avvocati utilizzando le note di Westlaw. Confrontando uno per uno 2.830 memo, note e opinioni giudiziarie, il giudice ha concluso che le prove della copia erano “così evidenti che nessuna giuria ragionevole potrebbe concludere diversamente“.

Reuters esulta, ma la partita sull’AI e il copyright è appena iniziata. Altre cause simili contro colossi come OpenAI e Microsoft sono in corso, e potrebbero arrivare a conclusioni diverse. Molto dipenderà da come i giudici interpreteranno il concetto di “fair use” applicato all’AI generativa, che è diversa da quella “non generativa” usata da Ross.

Cosa succederà ora?

C’è chi teme che queste cause possano portare a una vera e propria “strage” delle aziende che sviluppano AI, se non potranno più utilizzare liberamente i dati protetti da copyright per addestrare i loro modelli. Altri sostengono che sia necessario trovare un equilibrio tra la tutela del copyright e la libertà di innovazione.

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Pubblicato il
12 feb 2025
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