Revenge porn, la FTC chiude un occhio

Revenge porn, la FTC chiude un occhio

Il gestore di un sito che ospitava immagini delle nudità di soggetti inconsapevoli se la cava senza alcuna sanzione, ma con una semplice ammonizione: d'ora in poi dovrà rispettare la legge. La California non è altrettanto comprensiva
Il gestore di un sito che ospitava immagini delle nudità di soggetti inconsapevoli se la cava senza alcuna sanzione, ma con una semplice ammonizione: d'ora in poi dovrà rispettare la legge. La California non è altrettanto comprensiva

Dovrà semplicemente smettere di pubblicare in Rete immagini di individui inconsapevoli ritratti nell’intimità e distruggere tutte le immagini in suo possesso, scatti pubblicati su IsAnybodyDown.com estorti con l’inganno a un’infinità di donne o messi a disposizione dagli utenti che abbiano abusato della fiducia dei propri partner.

Il gestore del sito, il 30enne Craig Brittain, aveva fatto del revenge porn un business: echeggiando il fu IsAnyoneUp , chiuso nel 2012 dal suo stesso fondatore Hunter Moore, con IsAnybodyDown da un lato metteva a disposizione immagini pornografiche arricchite dei dettagli personali dei soggetti, dall’altro lucrava sulla vergogna delle vittime, proponendo rimozioni a cifre che oscillavano tra i 250 e i 500 dollari. Era riuscito a guadagnare 12mila dollari, pubblicando foto ai danni di oltre mille persone.

La tortuosa ricostruzione del caso ha probabilmente consentito a Brittain di schivare l’accusa di estorsione: la Federal Trade Commission, che con ogni probabilità ha intuito che l’uomo interpretasse diversi suoli impersonando diverse identità, si è accordata per punire Brittain con una semplice ammonizione. Non potrà più pubblicare immagini di nudo senza il consenso delle persone ritratte, o rischierà una sanzione di 16mila dollari per ogni giorno di ciascuna eventuale violazione.

FTC auspica che il messaggio raggiunga gli altri operatori di siti analoghi: la vergogna inflitta da Brittain alle sue vittime ricadrà ora su di lui. Per quanto attiene le sanzioni, sarà eventualmente l’autorità giudiziaria a disporle, sulla base di regolari processi che potrebbero avviarsi a seguito della denuncia delle vittime.

Frammentario però è il contesto dei singoli stati federali : le legislazioni in materia si moltiplicano e assumono differenti sfumature nei diversi quadri normativi. La California, il primo stato americano ad approvare nel 2013 una controversa legge in materia, ha amministrato le prime condanne: l’ una nei confronti di un ex-partner vendicativo, l’ altra nei confronti di Kevin Bollaert, che tra il 2012 e il 2013 aveva gestito il business di ugotposted.com , e per questo motivo rischia di dover scontare fino a 24 anni di carcere.

Gaia Bottà

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Pubblicato il
4 feb 2015
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