Meglio matrimonio a pezzi o rapporto in crisi? Forse la seconda, anche se è così kitsch, un po’ cheap. Le parole sono importanti come affermava con forza Moretti nella sua Palombella Rossa. Meglio non abusare dei forestierismi, anche se nell’era della globalità è impresa sempre più ardua. Ci è cascata anche la politica nostrana, ci siamo cascati tutti e ora arriva lo schiaffo dell’Accademia della Crusca: si dice Pornovendetta e non Revenge Porn.
Revenge Porn o Pornovendetta?
La posizione dell’istituto è messa nero su bianco in un comunicato che giunge a pochi giorni di distanza dal voto alla Camera attribuendo la valenza di reato alla “diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti”. La Crusca non entra nel merito del problema (non sarebbe suo compito), limitandosi ad esprimere il proprio giudizio sulla forma dell’emendamento approvato e non sulla sostanza. È un parere positivo se si prende in considerazione il testo della legge, scevro da quelli che vengono definiti forestierismi opachi. La stessa cosa non si può invece sostenere per chi, noi compresi, ne ha dato notizia.
Dobbiamo complimentarci con il legislatore che, nella stesura della norma, ha utilizzato parole italiane, organizzate in un testo chiaro e trasparente. Non possiamo allo stesso modo complimentarci con una parte dei commentatori, i quali perseverano, presentando i contenuti della nuova legge, nell’usare forestierismi opachi, senz’altro meno chiari della normativa ufficiale.
Il dito è puntato anche nei confronti dei protagonisti della discussione in aula che spesso hanno preso in prestito termini e parole di provenienza estera pur disponendo di un equivalente nella nostra lingua.
… anche nella discussione parlamentare in aula molti degli oratori e delle oratrici, per illustrare l’opportunità della norma, hanno fatto sfoggio dei termini sexting, revenge porn, slut shaming.
È stato sufficiente qualche click per scoprire che ci è cascata anche la Camera. Riportiamo di seguito uno screenshot (pardon, una schermata) di quanto si legge sulle pagine del sito istituzionale.
Per la Crusca così facendo si genera una confusione evitabile semplicemente ricorrendo a una forma esistente e già utilizzata. Da una semplice ricerca su Google apprendiamo che i risultati indicizzati per “Pornovendetta” sono poche migliaia, in confronto ai milioni di “Revenge Porn” che però, va specificato, tengono conto anche di articoli e contenuti pubblicati non solo nel nostro paese.
Infine, secondo il Gruppo Incipit dell’Accademia (che si occupa di valutare neologismi e forestierismi incipienti) è da preferire la grafia univerbata “Pornovendetta” a quella separata “Porno Vendetta”.