Revolut, carta che conta in Italia ormai mezzo milione di clienti (e 13 milioni, complessivamente, a livello globale), ha analizzato i trend registrati nel 2020 confermando di fatto quel che era sotto gli occhi di tutti a livello di crescita del mondo e-commerce. L’analisi di dettaglio suggerisce però anche alcune sfumature ulteriori, utili a comprendere meglio che tipo di commercio online abbia fatto capolino tra le preferenze degli italiani, siglando un “nuovo inizio” che farà da ponte tra la realtà pre-pandemia e la “nuova normalità” post-pandemica.
Revolut: meno contante, più e-commerce locale
Quando ancora siamo nel mezzo di questa transizione, sono principalmente tre le evidenze che Revolut suggerisce:
- c’è una maggior attenzione verso l’e-commerce italiano
“I consumatori italiani hanno prestato più attenzione nei confronti dei canali e-commerce locali durante lo scorso anno. Nonostante la spesa più consistente venga ancora effettuata sugli e-shop globali, la spesa media degli utenti effettuata sui siti italiani è cresciuta del 142% rispetto al 2019, mostrando una probabile maggiore attenzione nei confronti delle aziende italiane durante i mesi della pandemia. In dettaglio, nel 2020 gli italiani hanno speso in media 913 Euro a persona sui siti globali e 530 Euro a persona sui siti locali“; - la spesa in Italia ha superato del 300% quella estera
“La pandemia ha necessariamente condizionato i piani di viaggio degli italiani, che nel 2020 hanno speso con carta nei negozi in Italia tre volte quello che hanno speso all’estero. Inoltre, quest’anno la cifra spesa dai clienti Revolut in Italia è stata il 65% più alta rispetto a quella spesa nel 2019”; - meno prelievi al Bancomat, più pagamenti contactless
La stretta del contante, qualunque sia la causa incidente (in parte la pandemia, in parte gli acquisti online, in parte il cashback di Stato, in parte una crescente avversione per la cartamoneta), continua e accelera: “i clienti cercano metodi di pagamento più sicuri e stanno utilizzando maggiormente il contactless. Se nel dicembre 2019 il 72% dei pagamenti era contactless, nel dicembre 2020 la percentuale è salita all’81%. La crescita è stata influenzata anche dall’utilizzo di Apple Pay e Google Pay. Che l’attenzione alla sicurezza sia in aumento è anche confermato da un altro dato significativo: i prelievi di denaro presso gli sportelli, che nel 2019 erano utilizzati dal 71% dei clienti, nel 2020 sono stati effettuati da solo il 35%“.
Il 2021 sarà fondamentale per comprendere tanto gli equilibri di mercato nel settore dei pagamenti cashless, quanto per capire l’effettivo radicamento di questo tipo di pagamenti tra le abitudini degli utenti. La sensazione è che l’annata appena iniziata possa tracciare una crescita ancora prepotente, sulla spinta di una pandemia che non molla la morsa sull’Europa e sul fatto che, una volta predisposte app e carte di pagamento, l’inerzia possa favorirne l’utilizzo a danno del contante. Il che sposta il baricentro decisamente verso il mondo dei pagamenti digitali ed in modo ben più strutturale rispetto al passato.