La RIAA (Recording Industry Association of America) ha presentato due denunce contro Suno e Udio per conto di Universal Music Group, Sony Music Entertainment e Warner Records. L’accusa è aver utilizzato i brani musicali delle tre major discografiche per l’addestramento dei modelli che permettono di generare audio a partire da un prompt testuale.
Possibili risarcimenti miliardari
La denuncia contro Suno è stata depositata al tribunale di Boston, mentre quella contro Udio al tribunale di New York. Suno, fondata nel 2022, è la startup più nota in quanto il suo plugin è disponibile in Microsoft Copilot. Udio, fondata a fine 2023 da ex ricercatori di Google DeepMind, ha ottenuto grande popolarità con il brano BBL Drizzy.
Sia Suno che Udio hanno ricevuto critiche in merito al possibile utilizzo di brani musicali protetti dal diritto d’autore. In alcuni casi, la musica generata dai rispettivi modelli è piuttosto simile a brani originali. A differenza dei modelli che generano testo è più difficile dimostrare le accuse di violazione del copyright. La RIAA afferma però con certezza che i due servizi permettono di generare copie di registrazioni audio senza licenza.
Nelle denunce sono citati alcuni esempi. Gli utenti possono creare brani musicali che includono parti di My Girl dei Temptations, All I Want for Christmas Is You di Mariah Carey e I Got You (I Feel Good) di James Brown. È possibile anche generare voci praticamente identiche a quelle di Michael Jackson, Bruce Springsteen e ABBA.
Le tre major discografiche chiedono un risarcimento danni fino a 150.000 dollari per singolo brano, quindi si tratta di miliardi di dollari. Non ci sono al momento commenti da parte delle due startup. Ken Doroshow, Chief Legal Officer, ha dichiarato:
Si tratta di chiari casi di violazione del diritto d’autore che implicano la copia senza licenza di registrazioni audio su vasta scala. Suno e Udio stanno tentando di nascondere l’intera portata della loro violazione piuttosto che offrire i loro servizi su basi solide e legali.
Aggiornamento (25/06/2024): RIAA ha pubblicato il comunicato stampa e alcuni link che dimostrano la violazione del copyright.
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— RIAA (@RIAA) June 24, 2024