Nuove statistiche di mercato , recentemente pubblicate dai vertici della Recording Industry Association of America (RIAA). Cifre partite da una pur leggera crescita dell’intero settore della musica digitale, lievitato del 3 per cento – per 3,2 miliardi di dollari – dal 2009 al 2010.
Allo stesso modo continua a crescere il numero totale dei download – 10 punti percentuali in più rispetto a due anni fa – che hanno fruttato all’industria statunitense più di 2 miliardi di dollari. Ne fa ovviamente le spese il settore dei CD fisici, nonostante una crescita sorprendente – del 44 per cento nel 2010 – degli album su vinile.
A sorprendere gli osservatori è stato invece il declino dei download da dispositivi mobile (incluse le suonerie), scesi del 28 per cento per un valore complessivo di 527 milioni di dollari . Lo scaricamento dei brani singoli in mobilità è diminuito del 23 per cento rispetto a due anni fa.
Gli utenti del web sembrano preferire di gran lunga gli abbonamenti ai vari servizi specializzati in musica digitale. Il totale delle sottoscrizioni in terra statunitense è infatti aumentato da 1,2 a 1,5 milioni , praticamente il 29 per cento in più dal 2009 al 2010.
E sembrano preferire gli abbonamenti digitali anche i fruitori di cinema, con piattaforme come Netflix cresciute del 33 per cento nella prima metà di quest’anno . Secondo le stime degli analisti, la vendita di DVD e Blu-ray è scesa del 20 per cento, da 2,58 a circa 2 miliardi di dollari .
Mauro Vecchio