Il meccanismo di revoca e riattivazione del Green Pass in possesso dei cittadini che si ammalano di COVID-19 sarà ottimizzato. È quanto fanno sapere fonti vicine al Governo. L’intenzione è quella di rendere più veloce se non addirittura immediato il cambiamento di status (revocato-riattivato), a seconda dell’esito dei tamponi eseguiti.
Green Pass: miglioramenti al sistema di revoca e riattivazione
Qualcosa deve essere per forza di cose modificato, per andare oltre le difficoltà emerse negli ultimi giorni e incontro a coloro che, dopo essere guariti, non possono permettersi di attendere diversi giorni prima di tornare al lavoro. Al momento la procedura è piuttosto complessa. Oggi, dopo l’esito di un tampone positivo, scatta la sospensione e il cittadino riceve via SMS o email una notifica come quella visibile qui sotto. Una volta guarito, la struttura che ha eseguito il nuovo tampone (con esito negativo) ne trasmette il risultato alla Piattaforma Nazionale, mentre il soggetto interessato deve fare altrettanto verso il proprio medico che a sua volta procederà allo sblocco del certificato.
La riattivazione della certificazione verde sarà resa pressoché immediata, in tempo reale, legando la variazione dello status all’esito dei tamponi, ovvero:
- il tampone positivo revoca il Green Pass;
- il tampone negativo riattiva il Green Pass.
Le indiscrezioni riportate dal Corriere si riferiscono a un intervento da parte dei tecnici sulla Piattaforma Nazionale e sull’applicazione IO già in corso d’opera, così da poter limare questa sbavatura del sistema informatico su cui poggia il Green Pass, in vista di una sua ulteriore adozione su più larga scala. La proposta al vaglio è quella di rendere il certificato di tipo rafforzato (quello che si ottiene solo con vaccino o guarigione) necessario per accedere a tutti i luoghi di lavoro. Se ne saprà di più già entro i prossimi giorni, con il nuovo Consiglio dei Ministri convocato per mercoledì 5 gennaio.