Roma – Alla fine, per quanto riguarda i costi di ricarica, un emendamento al decreto Bersani è stato effettivamente approvato: la commissione Attività produttive della Camera ha infatti dato semaforo verde non solo alla cancellazione dei costi fissi di ricarica per i telefoni cellulari ma anche per altri servizi del settore delle TLC.
L’articolo 1 del decreto è stato infatti approvato con le variazioni proposte dal relatore, l’onorevole Andrea Lulli (l’Ulivo), che prevedono l’estensione del divieto di introdurre costi fissi di ricarica a tutto il settore delle TLC , e quindi per servizi internet, di telefonia fissa, TV.
Il relatore del decreto sulle liberalizzazioni riferisce inoltre l’accoglimento di “due emendamenti dell’opposizione” proposti dal forzista onorevole Luigi Lazzari: nel primo si stabilisce che il termine già fissato dall’articolo 1 (30 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto) valga anche per l’obbligo, rivolto agli operatori, di evidenziare le voci che compongono il costo effettivo del traffico nelle offerte tariffarie; il secondo recepisce il terzo comma del primo articolo: in caso di recesso dal contratto, l’utente non sarà assoggettato a vincoli temporali, né a spese non giustificate da costi dell’operatore, includendo in questi anche gli investimenti commerciali da esso sostenuti.
Sono stati invece bocciati alcuni emendamenti e sub-emendamenti. Tra le proposte cassate, le due avanzate dall’onorevole Mario Valducci di Forza Italia: con la prima si proponeva un rinvio di 60 giorni per l’entrata in vigore del divieto , mentre la seconda prevedeva l’esclusione del settore del digitale terrestre dall’abolizione dei costi fissi di ricarica.
Scartati anche gli emendamenti che volevano l’abolizione dei costi delle carte di credito prepagate, benché l’onorevole Lulli si sia dichiarato disponibile ad una valutazione ulteriore.
D.B.