Nel 2022, con la fine dello stato di emergenza per il COVID-19, si è fatta avanti l’idea di abbandonare la ricetta in formato elettronico ovvero quella ricevibile via mail o tramite servizi di messaggistica su computer, smartphone, tablet e altri dispositivi. Dopo la sperimentazione degli ultimi anni, però, a quanto pare il Governo ha deciso di renderla definitiva. È definita da pazienti e dottori uno strumento fondamentale al fine di semplificare il lavoro del personale e l’accesso alle cure.
La ricetta elettronica è definitiva
Dopo la scadenza di fine 2022 e le proteste dei medici, il governo Meloni ha deciso di prorogare la Ricetta Elettronica fino alla fine del 2023, in occasione della seduta del Consiglio dei Ministri del 21 dicembre 2022. Ora, però, le prescrizioni a distanza trovano spazio nel sistema sanitario come soluzione stabile. Ecco le parole del Ministro della Salute, Orazio Schillaci, in merito alla misura contenuti nel Dl Semplificazioni recentemente approvato.
Abbiamo reso strutturale la ricetta elettronica, sia quella rossa che quella bianca, molto apprezzata da cittadini e medici. Abbiamo ritenuto che fosse giusto porre fine alla sperimentazione e alle proroghe per semplificare il lavoro dei medici di famiglia e la vita dei cittadini che non dovranno recarsi negli studi medici ma potranno ricevere la ricetta tramite mail o altri canali sul proprio cellulare.
Per i malati cronici, in particolare, la ricetta dematerializzata resterà valida per un anno, cosicché essi possano fare scorta dei medicinali necessari per i cicli di terapia prescritti. Il ministro Schillaci aggiunge, al riguardo, che la ricetta elettronica pensa in particolare agli anziani e ai cittadini non autosufficienti o con difficoltà a spostarsi, ritenendo evidente la portata semplificativa di questa misura per loro e per i medici di famiglia, il cui carico di lavoro amministrativo si alleggerisce a vantaggio delle cure.