Mentre proseguono i lavori di preparazione al primo volo commerciale nello spazio targato Virgin , il Presidente Richard Branson amplia i suoi confini e ha un nuovo ambizioso progetto: esplorare le profondità marine .
L’ultima idea del magnate avventuriero è stata battezzata Virgin Oceanic e si tratta, secondo le previsioni, di un progetto di due anni: si avvale di un sottomarino monoposto lungo 5 metri e mezzo, largo 3,6, e alto meno di 2 che sarà supportato da un catamarano di 38 metri altamente tecnologizzato, con una serie di generatori e con una gru.
Il sottomarino si chiama DeepFlight Challenger ed è stato costruito da Hawkes Ocean Technologies . È fatto in titanio e fibra di carbonio, con una capsula trasparente fatta di un unico pezzo di quarzo: il tutto dovrebbe permettergli di resistere alla grande pressione (superiore ai 1000 bar) delle profondità marine ed arrivare così ad immergersi fino a superare 10mila metri di profondità.
La nuova impresa di Branson, che prevede costerà meno di 10 milioni di dollari, non persegue scopi pubblicitari, turistici o emulativi dell’eroe di Clive Cussler Dirk Pitt, ma si tratta di una missione con valenza scientifica: fra le destinazioni obiettivo la Fossa delle Marianne , la più profonda al mondo (10mila metri), situata a nord-ovest dell’oceano Pacifico, vicino al Giappone.
L’esplorazione è finora riuscita solo a Jacques Piccard e Don Walsh nel 1960 con il batiscafo Trieste.
Il sommergibile, che Branson dice essere nato da un’idea dell’amico avventuriero Steve Fossett, morto in un incidente aereo, sarà guidato da Chris Welsh, uomo d’affari di Orange County anch’egli legato a Richard Branson dall’amore per le imprese. I motivi scientifici saranno ammantati dallo stesso, solito entusiasmo da avventuriero del fondatore di Virgin: “C’è così tanto da esplorare, così tanto da scoprire – ha detto Branson – Sicuramente incontreremo qualche creatura affascinante e scopriremo cose che saranno utili al genere umano”.
Claudio Tamburrino
( fonte immagine )