Le modalità di accesso allo smart working o lavoro agile è un argomento che in questi giorni di crisi stanno affrontando più seriamente sia le istituzioni pubbliche che le aziende private.
Con un nuovo Decreto emanato il 1° marzo 2020 in tema di contenimento e gestione dell’emergenza coronavirus, il Presidente del Consiglio dei ministri interviene anche sulle modalità di accesso allo smart working, semplificando la procedura di richiesta e dell’accordo individuale o in forma massiva tra il datore di lavoro e i lavoratori. La modalità di lavoro agile può essere applicata, per la durata dello stato di emergenza dai datori di lavoro a ogni rapporto di lavoro subordinato, nel rispetto dei principi dettati dagli articoli da 18 a 23 della legge 22 maggio 2017, n. 81.
Il sito del Ministero del lavoro ha reso più fluida la richiesta di smart working soprattutto per quanto riguarda la comunicazione in forma massiva, qualora il numero di accordi da comunicare sia elevato.
Vediamo quali sono le procedure.
Come richiedere l’accesso allo Smart Working
Il ministero del lavoro fornisce un manuale per l’utente per l’accesso allo Smart Working in cui si definisce il lavoro agile o smart working una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato caratterizzato dall’assenza di vincoli orari o spaziali e un’organizzazione per fasi, cicli e obiettivi, stabilita mediante accordo tra dipendente e datore di lavoro; una modalità che aiuta il lavoratore a conciliare i tempi di vita e lavoro e al contempo favorire la crescita della sua produttività.
Questa definizione di smart working, che si rifà alla Legge n. 81 del 2017, prevede la volontarietà delle parti che sottoscrivono l’accordo individuale e sull’utilizzo di strumentazioni che consentano di lavorare da remoto, come ad esempio: pc portatili, tablet e smartphone.
La garanzia di una parità di trattamento, economico e normativo, rispetto ai colleghi che lavorano dalla sede di lavoro, è alla base dell’accordo. È, quindi, prevista la loro tutela in caso di infortuni e malattie professionali, secondo le modalità illustrate dall’INAIL nella circolare n. 48/2017.
Procedura di richiesta dello smart working
Le aziende intenzionate a sottoscrivere gli accordi individuali di smart working possono procedere alla richiesta accedendo, tramite SPID o i dati di registrazione, alla piattaforma messa a disposizione sul sito del Ministero del Lavoro in cui è possibile inviare comunicazioni sia in modalità singola che massiva. Esiste inoltre la possibilità di modificare e annullare, sia singolarmente che massivamente, comunicazioni precedentemente inserite.
L’accordo individuale prevede l’inserimento dei dati del datore di lavoro, del lavoratore, della tipologia di lavoro agile (tempo determinato o indeterminato) e della sua durata. Sarà, inoltre, possibile modificare i dati già inseriti a sistema o procedere all’annullamento dell’invio.
Inoltre, per tutte le comunicazioni inviate, è possibile scaricare la ricevuta rilasciata in fase d’invio che certifica che l’adempimento è stato assolto e il documento relativo all’accordo tra lavoratore e datore di lavoro.
La procedura di richiesta sul sito del Ministero del lavoro può avvenire tramite accesso come:
Soggetto Abilitato: Tecnico operante sia in veste di dipendente di enti pubblici o privati che di libero professionista, iscritto ai relativi ordini professionali.
Oppure come Referente Aziendale: Persona che si occupa di avviare e gestire le pratiche di tirocinio, di tenere i contatti con i soggetti promotori e di predisporre tutti gli aspetti organizzativi e di comunicazione che supportano la policy aziendale in tema di stage.
Per quanto riguarda il caricamento massivo, sarà disponibile una procedura massiva semplificata attraverso il seguente URL: https://servizi.lavoro.gov.it/ModalitaSemplificataComunicazioneSmartWorking/.
Si dovrà quindi procedere a caricare il file Excel con l’elenco dei lavoratori. Scarica qui il modello.