Londra – In Gran Bretagna, a breve, sarà sufficiente un colpo d’occhio per il controllo dell’identità dei turisti. La tecnologia Iris ( Iris Recognition Immigration System ) – la soluzione biometrica che permette il riconoscimento dell’iride dei viaggiatori – dopo la buona accoglienza ricevuta dal Terminal 1 di Heathrow è stata implementata anche al Terminal Sud di Gatwick.
L’obiettivo è quello di permettere ai passeggeri registrati di varcare i confini del Regno Unito velocemente, senza la classica trafila di controllo effettuata dagli agenti di Polizia. Una volta archiviata la foto della propria iride e registrati i dettagli del proprio passaporto, nonché lo status d’immigrazione, i tempi di attesa per i successivi controlli vengono pressoché annullati.
Il passeggero registrato viene condotto attraverso un percorso preferenziale, guarda in una macchina digitale e una volta riconosciuto prosegue verso il recupero bagagli. Questa la teoria: nella pratica, come sostengono alcuni , il sistema non è ancora perfetto e molto spesso i tempi di “riconoscimento” sono simili – se non superiori – a quelli spesi di fronte al gabbiotto della Polizia doganale.
La situazione sembra dunque ancorata ad una fase sperimentale sebbene la cosiddetta ” frontiera biometrica ” anglosassone sia ormai una realtà. Bisogna infatti ricordare che in meno di cinque anni il Governo Blair è riuscito – in questo ambito – ad avvicinare la cittadinanza alla carta d’identità biometrica e a sostenere attivamente i primi esperimenti di scansione dell’iride e del volto . Ovviamente il tema del riconoscimento biometrico è caldo, e ancora al centro di dibattito per le evidenti implicazioni sulla privacy delle persone. Ma almeno a Heathrow e Gatwick i problemi sollevati riguardano più l’efficienza degli apparati che il loro potenziale impatto sulle libertà civili.
Dario d’Elia