Ken Paxton, Procuratore Generale del Texas, aveva denunciato Meta nel 2022 per aver usato il riconoscimento facciale su Facebook, senza il consenso degli utenti texani. L’azienda di Menlo Park ha evitato lo scontro in tribunale con un accordo extragiudiziale che prevede il pagamento di 1,4 miliardi di dollari.
Versamento in cinque anni
Il Procuratore Generale aveva denunciato Meta a febbraio 2022 per aver raccolto e usato i dati biometrici di milioni di texani senza ottenere il consenso informato, violando quindi due leggi (Capture or Use of Biometric Identifier Act e Deceptive Trade Practices Act). Facebook ha sfruttato il riconoscimento facciale per la funzionalità “Tag Suggestions” introdotta nel 2011.
Il tool consentiva di “taggare” automaticamente le persone presenti nelle foto condivise sul social network, aggiungendo il loro nome. La funzionalità era stata attivata per impostazione predefinita, senza fornire informazioni chiare sul funzionamento della tecnologia. Nel 2019 è stata disattivata e doveva essere attivata dall’utente (opt-in). Nel 2021 è stata definitivamente eliminata e Meta ha cancellato tutti i dati biometrici.
Dopo circa due anni, Meta ha accettato di pagare 1,4 miliardi di dollari per evitare uno scontro in tribunale. La prima rata da 500 milioni di dollari verrà versata entro fine agosto, come specificato nel documento ufficiale. Le altre quattro rate da 225 milioni di dollari verranno pagate nel 2025, 2026, 2027 e 2028.
Meta non ha ammesso nessun illecito. Un portavoce ha dichiarato che l’azienda potrebbe fare investimenti in Texas e aprire un data center.