La Commissione Europea non imporrà il divieto di installare i sistemi di riconoscimento facciale nei luoghi pubblici, come ipotizzato la scorsa settimana. Si registra dunque oggi un parziale dietrofront da parte di Bruxelles, stando a quanto riportato sulle pagine di Reuters. La presentazione ufficiale della proposta, nella sua versione definitiva, dovrebbe avvenire il 19 febbraio (giorno in cui si discuterà anche del mercato dei dati).
Riconoscimento facciale nei luoghi pubblici: nessun blocco dall’UE
Obiettivo della misura sarebbe stato quello di mettere in standby l’impiego su larga scala della tecnologia per un periodo pari a cinque anni, affinché si potessero meglio valutare le sue implicazioni legate alla privacy dei cittadini. Non è ad ogni modo da escludere che possa essere valutata l’introduzione di paletti riguardanti contesti specifici e ritenuti particolarmente sensibili come le strutture ospedaliere o i mezzi di trasporto.
La discussione sul tema si sta finalmente accendendo anche in Italia: pochi giorni fa il deputato Filippo Sensi del Partito Democratico ha presentato una interrogazione parlamentare rivolta al Presidente del Consiglio e al Ministro dell’Interno per far luce su come il paese sta impiegando questo tipo di sistemi e su come ha intenzione di farlo in futuro. È ad esempio noto che la Polizia di Stato ha in dotazione la piattaforma S.A.R.I. già utilizzata nel corso delle indagini per giungere alla cattura di chi commette un crimine.