I federali lo hanno agguantato presso il suo domicilio di primissimo mattino: Kevin Cogill, 27 anni, appassionato di musica, è stato condotto in carcere. Aveva messo a disposizione dei netizen l’anteprima di un album che gli appassionati dei Guns N’Roses bramano da un decennio abbondante.
I fan dei Guns N’Roses sono invecchiati nell’attesa di Chinese Democracy : parole, accordi e schitarrate la cui tessitura si protrae dal 1994 fra anticipazioni e smentite. Kevin Cogill, altrimenti noto come Skwerl , lo scorso giugno riteneva di aver messo le mani sull’album in anteprima rispetto al rilascio ufficiale, ancora da definirsi. Ha condiviso con gli appassionati la novità sbattendola in streaming su Antiquiet , il blog sul quale scrive. In breve tempo, l’attenzione dei netizen, la visibilità , l’inondazione di traffico.
La soffiata di Cogill non ha semplicemente rinvigorito la passione dei più nostalgici cittadini della rete. Ha altresì catalizzato l’attenzione dell’industria dei contenuti. In breve Cogill è stato travolto in un vortice di eventi : ha ricevuto una telefonata da un rappresentante dei Guns N’Roses, si è rassegnato ad affrontare la giustizia, è stato costretto a rimuovere i nove brani e a privare i netizen dell’appiglio per continuare a credere nella prossima epifania dei loro idoli fuori dal tempo.
I file si sono disseminati in rete insieme al nome di Cogill, poi l’ arresto e il tribunale. Cogill ha ammesso di aver postato le nove tracce ma non ha rivelato la fonte della soffiata. L’accusa ha lamentato che la diffusione dell’album prima del debutto ufficiale rappresenta una “perdita significativa”, ha chiesto che la cauzione per Cogill fosse fissata in 50mila dollari, una cifra poi ridimensionata dal giudice. Sul blogger reo di pre-releasing potrebbero abbattersi delle pene più che severe : il Family Entertainment and Copyright Act ( FECA ) prevede il carcere e multe fino a 250mila dollari .
Cogill aveva dichiarato con spavalderia di non temere le conseguenze dell’anteprima regalata ai netizen: “Se dovesse esserci un’azione legale, l’affronterò al cento per cento. Non ho paura. Ho fatto quello che ho fatto e me ne sorbirò le conseguenze se sarà necessario”. L’udienza preliminare è prevista per il 17 settembre: Cogill ora invoca l’aiuto di un bravo avvocato.
Gaia Bottà
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