Dopo oltre un anno di proroghe, partirà il primo giugno a pieno regime il Sistema elettronico di controllo che consente la tracciabilità dei rifiuti speciali e pericolosi sul territorio nazionale, e di quelli solidi urbani nella Regione Campania: ai più è noto con la sigla Sistri .
Ad annunciarlo è stato il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, durante una conferenza stampa alla Selex, appaltatrice per la realizzazione del sistema, che ha sottolineato come tale strumento rappresenti “una rivoluzione di legalità ed efficienza nel settore dei rifiuti, uno strumento serio ed efficace per contrastare le ecomafie, una sfida che il Governo ha lanciato a chi ha massacrato il territorio, soprattutto in Campania e al Sud facendolo diventare una immensa discarica di veleni”.
Dunque, dal primo giungo tutte le imprese che producono, trattano, trasportano rifiuti saranno obbligate a iscriversi al sistema e a seguire un’articolata procedura informatica , finalizzata a “non far perdere di vista” gli scarti trattati e nel tentativo di contrastare l’illegalità che regna nel settore creando l’emergenza in mezza Italia. “Non ci saranno sconti per nessuno” ha continuato il Ministro riferendosi all’iscrizione obbligatoria, dichiarando in merito di aver ricevuto da parte di Confindustria e di Rete Impresa Italia la richiesta di organizzare un “clic day” per formare su tale sistema tecnologico le aziende interessate.
“Il progetto è stato concepito con l’obiettivo di assicurare maggiore trasparenza e controllo della movimentazione dei rifiuti, con la possibilità di monitorare tutti i dati in tempo reale. In tal senso – continua Prestigiacomo – Sistri potrà garantire la tutela della salute, dell’ambiente e della sicurezza, la semplificazione delle procedura burocratiche e la riduzione degli oneri a carico dei soggetti obbligati”.
“Le ultime informazioni complete relativamente ai rifiuti speciali in Italia risalgono al 2006” ha continuato il Ministro. Con la sostituzione dell’attuale sistema cartaceo con il Sistri, basato su un flusso di dati in tempo reale, sarà possibile ottenere statistiche aggiornate con una frequenza molto maggiore. Il progetto, ha spiegato la Prestigiacomo, coinvolge oltre 300mila aziende che producono rifiuti e 22mila imprese di trasporti, e prevede la distribuzione di quasi 600mila dispositivi elettronici con il monitoraggio continuo di circa 500 siti di smaltimento fra impianti di incenerimento e discariche.
Il funzionamento si basa essenzialmente sull’immissione in Rete da parte delle imprese, attraverso dispositivi elettronici USB, dei dati riguardanti il tipo e la quantità dei rifiuti speciali prodotti. Lo stesso vale per le società adibite al trasporto dei rifiuti che dovranno indicare l’identità degli autisti, i mezzi impiegati, il percorso effettuato che saranno poi comparati con i dati GPS inviati dai dispositivi situati sui camion. Tutte queste informazioni verranno poi costantemente monitorate da una sala di controllo gestita da Selex e dalle Forze dell’Ordine. In pratica, il progetto prevede che vengano distribuiti dispositivi elettronici USB per accedere al sistema e per trasmettere e memorizzare le informazioni, una scatola nera da installare su ogni veicolo che trasporta rifiuti speciali per monitorare il percorso dei rifiuti fino a giungere al centro di smaltimento e, infine, apparecchiature di videosorveglianza negli impianti di discarica, di incenerimento e di co-incenerimento per controllare l’ingresso e l’uscita degli automezzi.
Il Ministero ha spiegato che la consegna dei dispositivi è stata quasi completata . Sino al 28 febbraio sono stati distribuiti oltre 476mila dispositivi alle imprese, sono state consegnate circa 85mila scatole nere, di cui circa 58mila risultano già installate, e infine sono stati selezionati oltre 500 impianti e discariche di smaltimento rifiuti su cui installare le apparecchiature di video sorveglianza e su 402 impianti il sistema è già attivo.
Inoltre il Sistri rappresenta un risparmio netto considerevole per le aziende , attestato intorno all’80 per cento. Il ministero della Pubblica Amministrazione e dell’Innovazione ha valutato nel “Primo rapporto 2007-2008: misurazione e riduzione onere amministrativi” una spesa di 671 milioni di euro a carico delle imprese piccole e medie per la predisposizione del sistema cartaceo ambientale, ed un costo medio che varia da 1.183 euro l’anno per le imprese da 5 a 249 addetti a 464 euro l’anno per le imprese da uno a 4 addetti.
Raffaella Gargiulo