L’annuncio è di poche ore fa ed è firmato dalla ministra per la Pubblica Amministrazione, Fabiana Dadone: è stato pubblicato il primo concorso pubblico online con prove in digitale, primo di una lunga serie, primo di un’era che si intende andare ad aprire. Una svolta, a modo suo, nel segno di quella trasformazione digitale che la PA intende intraprendere ormai da troppo tempo senza mai riuscire nel colpo di reni necessario per abbandonare il fardello pesante dell’inerzia statale su pratiche di questo tipo.
Eccolo, quindi: “Concorso pubblico, per titoli ed esami, per il reclutamento di novantadue unita’ di personale non dirigenziale, a tempo pieno ed indeterminato, da inquadrare nell’Area funzionale III, fascia retributiva F1, in vari profili, nei ruoli dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo e del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare” con scadenza 20 giugno.
Il futuro dei concorsi pubblici
Tra le peculiarità della nuova modalità (che svecchia un vero e proprio simbolo di un’era che lo Stato vorrebbe scrollarsi di dosso, anche dal punto di vista simbolico) vi sono la prova orale ed i quiz situazionali, ingredienti che faranno parte del mix di elementi che la PA si aspetta dai candidati:
- prova orale: “potrà essere tenuta in videoconferenza, attraverso l’utilizzo di mezzi informatici e digitali, garantendo comunque l’adozione di soluzioni tecniche che assicurino la pubblicità della stessa, l’identificazione dei partecipanti, la sicurezza delle comunicazioni e la loro tracciabilità“;
- quiz situazionali: “saranno inseriti nella prova preselettiva e saranno finalizzati a rilevare le competenze attitudinali, le cosiddette ‘soft skill’, dei candidati“;
- motivazioni e competenze: “viene richiesto a ciascuno di indicare, in fase di presentazione della domanda di ammissione al concorso, la motivazione alla base della candidatura, le esperienze lavorative svolte e le attitudini in possesso utili allo svolgimento delle mansioni per cui si concorre, le competenze informatiche possedute e la disponibilità ai trasferimenti“.
Lo abbiamo detto e lo abbiamo fatto: la via per velocizzare le procedure dei concorsi e svolgerli in sicurezza è il digitale. Pubblicato il primo bando per 92 funzionari https://t.co/re81fpS33N
— Fabiana Dadone (@DadoneFabiana) June 6, 2020
Nasce dunque un vero e proprio format, dando vita ad uno standard che andrà ora giudicato alla prova dei fatti sulla base della bontà della selezione che ne conseguirà. Cambiano, in coerenza con le nuove modalità del concorso, anche le modalità di inoltro della candidatura:
si prevede infatti l’obbligo per gli interessati di presentare – entro quindici giorni dalla pubblicazione del bando in Gazzetta Ufficiale – esclusivamente in via telematica la domanda di ammissione al concorso attraverso l’utilizzo di un’apposita piattaforma digitale (Step-One 2019) e del Sistema pubblico di identità digitale (Spid).
Vecchi concorsi pubblici della Pubblica Amministrazione, non ci mancherete. Nuovi concorsi pubblici della Pubblica Amministrazione, benvenuti. Ma attenzione alle trappole del digital-entusiasmo: la novità è sicuramente interessante, ma i difetti del nuovo processo potrebbero nascondersi tra le maglie delle dinamiche che andranno ad innestarsi in un processo tanto complesso come quello della selezione per la PA. Un periodo di assestamento sarà necessario, ma per Fabiana Dadone è questa una iniziativa sicuramente coraggiosa e meritevole. Che andrà ora giudicata, appunto, nel merito.