Pessime notizie per Research In Motion (RIM), la società produttrice di Blackberry: l’azienda canadese, secondo quanto riporta il Wall Street Journal , sarebbe a serio rischio fallimento. In una nota ufficiale, il CEO Thorsten Heins ha anticipato che il bilancio del primo trimestre dell’anno fiscale, che sarà reso noto il 28 giugno prossimo, si chiuderà ancora in rosso. Per scongiurare il pericolo di una bancarotta, la società si è affidata ai consulenti di JP Morgan e RBC (Royal Bank of Canada), che avranno il compito di analizzare la difficile situazione finanziaria.
Negli scorsi giorni si era parlato anche di una nuova serie di tagli al personale, allo scopo di ridurre i costi e di assicurare nuovi capitali: la forbice coinvolgerebbe dalle 2 alle 6mila unità. Esuberi che andranno così ad aggiungersi agli altri 2mila tagliati nel luglio dell’anno scorso. Non sarebbero bastati dunque i cambi al vertice per far fronte alla crisi di RIM: nel gennaio scorso si erano dimessi i co-CEO Jim Balsillie e Mike Lazaridis, a cui sono succeduti Heins e Barbara Stymiest come presidente della board.
I vertici di RIM puntano ora tutto sul lancio del nuovo Blackberry 10 – previsto per la fine dell’anno – ma il problema di fondo sta proprio nel crollo delle vendite del dispositivo degli ultimi mesi: circa 267 milioni di dollari il valore totale dei prodotti rimasti nei magazzini. Un crollo che ha fatto precipitare la quota di mercato dell’azienda canadese dal 13 al 6 per cento e secondo molti addetti ai lavori destinata a scendere ulteriormente, dal momento che la concorrenza dei device Apple e di quelli basati su Android appare ormai difficilmente superabile.
Gli analisti di mercato restano pessimisti sulle soluzioni approntate da RIM: “Questa non è affatto una semplice fase transitoria di un ciclo che si chiude per poi riaprirne un altro – spiega Colin Gillis di BGC Partners – è semplicemente una discesa verso il basso. Non credo ci saranno novità positive”. Gli fa eco Alex Gauna, di JMP Securities : “Si stanno chiaramente muovendo nella direzione sbagliata”. E Peter Misek di Jefferies & Co : “Neanche noi ci aspettavamo un crollo così repentino. Siamo davvero scioccati di fronte a quello che si sta rivelando un autentico disastro”.
Cristiano Vaccarella