Dopo la capitolazione negli Emirati Arabi , Research In Motion è costretta ad affrontare le possibili conseguenze del ban delle comunicazioni su BlackBerry su territorio indiano. RIM può contare su un milione di utenti nel paese asiatico, e spera di poter giovare del boom dei cellulari previsto per il prossimo futuro .
Ma tra RIM e il successo si è già frapposto il governo di Delhi, intenzionato – come molti altri governi, a oriente come a occidente – a garantirsi un accesso privilegiato alle comunicazioni cifrate su BlackBerry per meglio combattere (stando a quanto sostengono le autorità) i gruppi terroristi che insanguinano il paese.
L’ultimatum delle autorità indiane scade il 31 agosto, e per evitare di vedersi cancellata dal mercato locale RIM è al momento impegnata in trattative “tecniche” con il governo. In particolare la società canadese avrebbe offerto un compromesso , la fondazione di un “forum” che includa anche le società di telecomunicazioni e tramite il quale sviluppare (assieme al governo indiano) “politiche e processi pensati per prevenire l’abuso delle più efficaci tecnologie di cifratura”.
RIM sostiene di non essere in possesso di chiavi “master” o backdoor tramite le quali poter decriptare in tempo reale le informazioni veicolate tramite BlackBerry, come vorrebbe il governo indiano, ragion per cui l’unica soluzione sarebbe quella di sviluppare un nuovo standard industriale accettato da tutti e capace di garantire la sicurezza nazionale assieme a quella della riservatezza giustamente pretesa dai clienti BlackBerry.
In attesa di verificare il frutto delle ultime trattative tra RIM e Nuova Delhi lunedì prossimo, il ministro per le Comunicazioni e l’IT Shri Sachin Pilot ha ribadito alla BBC il concetto secondo cui “i servizi che non possono essere intercettati e monitorati in formato leggibile potranno essere messi al bando dal governo”.
Alfonso Maruccia