RIM, l'ansia del CEO

RIM, l'ansia del CEO

Thorsten Heins parla del destino dell'azienda canadese e delle speranze riposte in BlackBerry 10. Ma c'è chi ventila l'ipotesi di una class action per i ritardi nella nascita del nuovo OS
Thorsten Heins parla del destino dell'azienda canadese e delle speranze riposte in BlackBerry 10. Ma c'è chi ventila l'ipotesi di una class action per i ritardi nella nascita del nuovo OS

Il CEO di Research In Motion (RIM) Thorsten Heins non è molto soddisfatto delle performance della sua azienda, le cui azioni sono scese solo lo scorso anno del 74 per cento: un evidente segno che vendite e prodotti recentemente sfornati non hanno convinto gli utenti, attirati da alternative come i dispositivi iOS e Android, e di conseguenza gli investitori.

Per questo lo sguardo e le considerazione di Heins offerte in un’ intervista partono da un’amara riflessione: “Chi potrebbe essere felice e soddisfatto nella nostra posizione attuale?”. Una posizione di crisi esemplificata dalla recente decisione di mettere in vendita il jet da nove posti Dassault Aviation SA F50EX nel tentativo di recuperare tra i 6 e i 7 milioni di dollari.

Il punto più dolente viene dal cavallo di battaglia di un tempo: gli smartphone BlackBerry che sono calati del 41 per cento solo nell’ultimo trimestre. Dopo l’ultima pesante comunicazione dei dati finanziari, d’altronde, come goccia che fa traboccare il vaso sono arrivati i problemi con la linea di dispositivi con l’ultima versione del suo sistema operativo, BlackBerry 10, di cui RIM ha dovuto annunciare il rinvio al 2013.

Un ritardo che potrebbe avere un’ulteriore coda di polemiche e guai: sembra che alcune società di consulenza e alcuni investitori stiano pensando di denunciare l’azienda canadese per mancanza di comunicazioni chiare da parte dei suoi vertici. Ipotesi , peraltro, che RIM ha subito respinto al mittente con un comunicato in cui ha ribadito di essere perfettamente a conoscenza degli obblighi di trasparenza a cui è tenuta.

Il ritardo, d’altronde, pur essendo sempre stato accompagnato da dichiarazioni di ottimismo circa il successo finale, è stato, dice ora Heins, un male necessario per garantire un sistema operativo in grado di offrire agli utenti la giusta esperienza, “un percorso verso il futuro”, fatto di convivenza di schermi touchscreen e tastiera QWERTY, multitasking e possibilità di passare da un app all’altra senza passare dalla home: “Questo – continua – è quello su cui stiamo lavorando” dice.

Intanto a consolare il CEO in attesa del nuovo anno arrivano i dati di download delle app per BlackBerry, arrivati a superare quota 3 miliardi da quando App World ha fatto il suo esordio. Ottimismo nonostante i problemi lo proclama d’altronde anche il nuovo vertice del marketing di RIM Frank Boulben: i dispositivi con BlackBerry 10 saranno in grado di stupire e non sembreranno vecchi se paragonati al prossimo iPhone o ai nuovi Android che arriveranno sul mercato.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
12 lug 2012
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