Non ci sarà alcuna collaborazione , non da parte dell’azienda canadese Research In Motion (RIM). Nessun accordo con alcuni paesi del Golfo – Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita – che nei giorni scorsi avevano annunciato il blocco generale delle principali funzionalità dei dispositivi BlackBerry.
A dispetto di quanto trapelato , RIM non offrirà alcuna tecnologia alle autorità in questione, non perché queste possano monitorare i vari flussi di comunicazione a mezzo smartphone . L’azienda canadese non avrebbe alcuna intenzione di garantire determinati accessi a determinati paesi.
C’è un dettaglio che impedirebbe a RIM di rivelare i codici d’accesso ai suoi network anche se lo volesse. La stessa architettura del suo smartphone BlackBerry impedirebbe infatti all’azienda canadese – così come a terze parti – di intrufolarsi tra i dati protetti da network cifrati . E queste informazioni protette non sarebbero affatto a disposizione dei tecnici di RIM.
Nel frattempo, il dibattito sui blocchi ordinati dai paesi del Golfo pare essersi arroventato non poco. I governi di Stati Uniti e Canada hanno contattato sia i vertici di RIM che le autorità di Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita. Lo stesso Segretario di Stato statunitense Hillary Clinton ha sottolineato come ragioni di sicurezza nazionale debbano contemperarsi con il rispetto dei diritti d’uso e d’accesso dei cittadini .
Il tutto avviene mentre il ministro per le Telecomunicazioni indiano si è mostrato sicuro sul possibile raggiungimento di un accordo con l’azienda canadese. Non dello stesso avviso il principe del Bahrain Salman Al-Khalifa, che ha definito la decisione dei vari governi ignorante e molto poco lungimirante .
Ma altre autorità si sono aggiunte alla lista dei paesi che vedono nelle comunicazioni a mezzo BlackBerry un pericolo per la sicurezza nazionale. L’authority che regola le telecomunicazioni in Libano ha infatti espresso le stesse preoccupazioni , sottolineando come debba essere trovato un accordo con RIM.
Mauro Vecchio